Video Confapi Roma

PERIODICO INFORMATIVO - 22 LUGLIO 2022

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TABACCHIERA, CONFAPI “ROMA NON SI RASSEGNI AL DEGRADO NECESSARI POTERI STRAORDINARI, RESPONSABILITA’ CHIARE E INFRASTRUTTURE MODERNE”

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Si riporta di seguito il comunicato con la dichiarazione del Presidente di Confapi Roma, Massimo Tabacchiera, sulla situazione di degrado della capitale e sulle relative proposte di intervento. Il comunicato è stato ripreso, oltre a diversi siti web, da “Il Corriere della sera” e “Affari Italiani”.

Purtroppo Roma rischia l’assuefazione al degrado cronico, la rassegnazione endemica, l’inerzia strutturale; al di là delle appartenenze politiche e delle capacità amministrative e progettuali, occorrono interventi integrati che consentano alla Capitale di ritrovare capacità reattiva, di riappropriarsi di un’efficace livello di normalità”.

Tabacchiera, Presidente di Confapi Roma, nel commentare gli ultimi episodi che hanno scosso la città e nel valutare l’impatto della nuova Amministrazione capitolina, evidenzia la drammatica e complessa situazione di decadimento che, ormai da tempo, caratterizza l’intero contesto urbano, sia sociale che economico.

Roma non sembra più in grado di rialzarsi, di stupirsi, di reagire: schiacciata da lobby prepotenti e arroganti, da fenomeni di abusivismo radicati, da carenze infrastrutturali inammissibili, da comportamenti incivili diventati consuetudinari (e come tali legittimi), dall’impossibilità di rimettere in moto un sistema di manutenzione ordinaria efficiente, capace di superare l’emergenza intervenendo preventivamente e tempestivamente su questioni critiche, come la raccolta dei rifiuti, la gestione del verde pubblico e delle strade”.

Abbiamo apprezzato il coraggio manifestato dal Sindaco, Gualtieri di determinare scelte e indirizzi politico-amministrativi strategici, ma non basta. Occorrono poteri straordinari per gestire una fase di straordinario degrado. Non solo per la realizzazione del termovalorizzatore, ma per una riforma profonda e strutturale dell’intero modello amministrativo:

  • ridefinire livelli di competenze e spazi di decentramento amministrativo per individuare chiaramente i livelli di responsabilità e garantire tempi di risposta certi e compatibili con la complessità dei problemi e le criticità diffuse;
  • garantire iter semplificati e trasparenti per la realizzazione delle infrastrutture: velocizzazione delle procedure e trasparenza possono e devono essere coniugati insieme, dimezzando i tempi dei processi decisionali e dotando finalmente Roma delle opere pubbliche di cui necessita;
  • ristrutturare spazi di collaborazione pubblico/privato: consorzi territoriali, associazioni di cittadini, comitati di quartiere possono costituire una sinergia importante per fronteggiare il degrado, monitorare fenomeni distorsivi, svolgere attività manutentiva, sviluppare spazi di interlocuzione costanti e funzionali con i Municipi interessati;
  • coinvolgere, in via eccezionale e temporanea, strutture organizzate come la Protezione Civile e l’Esercito per garantire sicurezza, ripristinare livelli di igiene accettabili, attivare interventi urgenti per rimuovere situazioni di pericolo.

Non vogliamo rassegnarci – conclude Massimo Tabacchiera - e continueremo a garantire la nostra collaborazione istituzionale, ma anche l’esercizio del diritto-dovere di stimolo e di critica per creare le condizioni fondamentali di rilancio e di sviluppo della Capitale d’Italia e di una delle principali attrazioni mondiali per turismo, storia e cultura”.

 

ANAC: OBBLIGATORIA L’ANTICIPAZIONE DEL PREZZO D’APPALTO

         CONTRATTI PUBBLICI

Una delibera dell’Anac del 19 luglio u.s. chiarisce che l’anticipazione del 20% del prezzo dell’appalto è obbligatoria e non può essere rateizzata se non nei casi di contratti pluriennali nel settore della difesa e della sicurezza. La maggiorazione al 30% introdotta dal Decreto Rilancio, invece, è meramente eventuale e subordinata alle disponibilità in bilancio delle risorse necessarie.

L’Anac sostiene che l’anticipazione è obbligatoria, ossia dovuta in riferimento alle prestazioni di lavori, servizi e forniture, a prescindere da una specifica richiesta dell’appaltatore e dalla valutazione, da parte della stazione appaltante, della sussistenza di una effettiva esigenza di liquidità. 

L’Autorità aggiunge, inoltre, che l’incremento dell’anticipazione dal 20 fino al 30 per cento del prezzo del contratto è “meramente eventuale”, nel caso in cui siano disponibili in bilancio le risorse necessarie.  Nella delibera viene altresì precisato che l’anticipazione deve essere riconosciuta anche con riferimento a prestazioni già svolte e già pagate per le quali, prima della modifica del codice appalti, non era prevista l’anticipazione. In questo caso, l’anticipazione andrà calcolata sul valore residuo del contratto, scorporando il valore delle prestazioni già eseguite e remunerate.  

Infine, l’Anac chiarisce che la stazione appaltante non può derogare al codice appalti prevedendo unilateralmente, nel bando di gara, la rateizzazione dell’anticipazione al di fuori dei casi, previsti dallo stesso codice, dei contratti, ultratriennali nel settore della difesa e sicurezza. Con il decreto rilancio infatti il legislatore ha voluto potenziare lo strumento dell’anticipazione per far fronte alla crisi di liquidità delle imprese nel periodo pandemico, un’esigenza che, secondo Anac, oggi è ancora più urgente a fronte della guerra in Ucraina. Secondo l’Autorità consentire la rateizzazione - e quindi la riduzione della liquidità al momento dell’avvio dell’esecuzione - anche nei contratti sopra i tre anni che non riguardano il settore difesa e sicurezza sarebbe un’azione contraria all’obiettivo di sostenere le imprese. E vanificherebbe di fatto l’incremento al 30% dell’anticipazione introdotto con il decreto rilancio. 

Tuttavia, le parti potrebbero prevedere pattiziamente una diversa regolamentazione del rapporto contrattuale, in ragione delle specificità del caso concreto convenendo ad esempio la rateizzazione dell’anticipazione nel corso delle diverse annualità di durata del contratto.

 

NUOVO DECRETO MINISTERIALE SUI RIFIUTI DA COSTRUZIONE

         AMBIENTE

Lo scorso 15 luglio il ministro della Transizione Ecologica ha firmato il nuovo decreto n.278 (regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto degli inerti da costruzione e demolizione e altri rifiuti inerti di origine minerale) che stabilisce le condizioni in base alle quali gli scarti inerti dell'edilizia cessano di essere considerati rifiuti e possono riutilizzati per la realizzazione di altre opere.

Sono definiti “rifiuti inerti” i rifiuti solidi dalle attività di costruzione e demolizione e altri rifiuti di origine minerale che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa; i rifiuti inerti non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana.

Il provvedimento specifica che tali rifiuti inerti cessano di essere qualificati come rifiuti e sono qualificati come aggregato recuperato se l‘aggregato recuperato è conforme ai criteri tecnici previsti all’Allegato 1 del decreto. In via generale i rifiuti ammessi alla produzione di aggregati recuperati provengono da manufatti sottoposti a demolizione selettiva.

In conformità a quanto previsto dallo stesso TU Ambiente, il produttore del rifiuto destinato alla produzione di aggregato recuperato è responsabile della corretta attribuzione dei Codici dei rifiuti e delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti, nonché della compilazione del formulario di identificazione del rifiuto.

Il rispetto dei criteri è attestato dal produttore del materiale edile recuperato tramite una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà redatta per ciascun lotto di aggregato recuperato prodotto, da inviare all'Autorità competente e all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, territorialmente competente. Tale dichiarazione dovrà essere conservata per 5 anni.

 

PUBBLICATO L’ELENCO DEGLI INTERVENTI FINANZIATI SULLE PALESTRE SCOLASTICHE

         EDILIZIA SCOLASTICA

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul proprio sito dedicato (https://pnrr.istruzione.it/) le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola, finanziato dal PNRR, comprendenti sia interventi per la messa in sicurezza che per la realizzazione di nuove palestre. 

Con uno stanziamento complessivo di circa 331 milioni sono stati complessivamente finanziati 444 interventi, dei quali 27 nel Lazio. 

Sempre nell’ambito delle risorse provenienti dal Pnrr, il Ministero ha altresì riaperto i termini del bando per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche (termine prorogato al 22 agosto p.v.).

 

PUBBLICATA LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO AIUTI: LE NOVITA’ PER IL SETTORE COSTRUZIONI

         ECONOMIA

Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 164 del 15 luglio 2022 la legge di conversione del “decreto aiuti” contenente, fra l’altro, le nuove norme su cessione del credito, superbonus, semplificazioni edilizie e aggiornamento dei prezzari (Legge 15 luglio 2022, n. 91 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”).

Nella Gazzetta viene riportato il testo del decreto-legge coordinato con le modifiche introdotte dalla legge di conversione.

Di seguito si riepilogano le principali novità per il settore delle costruzioni.

Bonus edilizi: con la pubblicazione del provvedimento sono definitivamente operative le disposizioni che consentono alle banche di procedere con la cessione del credito a favore dei propri clienti privati professionali correntisti. La nuova disposizione introduce la possibilità per le banche o per le società appartenenti ad un gruppo bancario di cedere, in ogni momento, il credito derivante dai bonus edilizi ai propri clienti privati non consumatori (quindi imprese e comunque partite iva), che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo. La norma si applica alle comunicazioni di prima cessione o sconto in fattura effettuate dopo il 1° maggio 2022.

Con la conversione in Legge del Decreto Aiuti, è stata anche confermata la nuova proroga di 3 mesi, disposta a favore degli edifici unifamiliari (composti da 2 a 4 unità immobiliari di proprietà di una sola persona fisica o in comproprietà tra più persone fisiche e che sono adibiti all’abitazione di un solo nucleo familiare): la data di riferimento per quanto riguarda il completamento di almeno il 30% del totale dei lavori viene spostata al 30 settembre 2022.

Semplificazioni edilizie: la legge interviene anche sul regime delle autorizzazioni previste nel testo Unico Edilizia.

Sarà possibile eseguire come ristrutturazione edilizia “pesante” (e non più come nuova costruzione) – previa presentazione del Permesso di costruire o della SCIA in alternativa al Permesso di costruire – gli interventi demo-ricostruttivi o di ripristino con diverse caratteristiche (sagoma, prospetti, sedime, volume ecc.) sugli immobili ricadenti nelle aree vincolate e cioè: 

  • i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici; 
  • le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda il panorama.

Prezzari: definitive, infine, anche le norme sui prezzari. Per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, in relazione agli appalti pubblici di lavori, aggiudicati sulla base di offerte, con termine finale di presentazione entro il 31 dicembre 2021, lo stato di avanzamento dei lavori afferente alle lavorazioni eseguite dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, viene adottato applicando le risultanze dei prezzari che le Regioni devono aggiornare entro il 31 luglio 2022.

Tali prezzari rimarranno validi fino al 31 dicembre 2022 e potranno essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data.

Qualora il prezzario non sia stato ancora aggiornato alla data del 15 luglio 2022, le stazioni appaltanti applicheranno subito un aumento del 20% al costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni rispetto ai prezzari regionali al 31 dicembre 2021. I maggiori importi che ne derivano sono riconosciuti al 90% dalla stazione appaltante.

 

ROMA METROPOLITANA: NOTA INFORMATIVA PER IL CONTROLLO DEGLI IMPIANTI TERMICI E DI CONDIZIONAMENTO

MANUTENZIONE IMPIANTI

Capitale Lavoro SpA, società di Roma Metropolitana, ha predisposto una nota informativa relativa alle misure e modalità di controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici e di condizionamento.

La nota coinvolge tutti i comuni con popolazione fino ai 40.000 ed è finalizzata a fornire indicazioni al fine di favorire lo svolgimento ottimale delle attività di controllo degli impianti.

Nel documento sono riportati i contributi sulla base della potenza degli impianti e la cadenza dei controlli di efficienza energetica e di trasmissione del rapporto di controllo.

 

PICCOLI COMUNI: PUBBLICATO PIANO DI RIQUALIFICAZIONE

RIQUALIFICAZIONE

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 luglio 2022 il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2022 contenente la predisposizione del Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni.

Il provvedimento riporta i criteri che saranno utilizzati per selezionare i progetti presentati dai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

La nota metodologica allegata al Decreto fornisce, per ogni tipologia di intervento, una tabella con i punteggi da assegnare in base a diversi fattori di valutazione. In generale, ai tempi per la realizzazione delle opere è attribuita una quota maggiore di punteggio. Punteggi elevati sono riconosciuti anche alla capacità di coinvolgimento degli investimenti privati.

Il Piano ha a disposizione 160 milioni di euro destinati allo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni.

Obiettivi prioritari sono la manutenzione del territorio, la riduzione del rischio idrogeologico, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento alle scuole, l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, la riqualificazione degli edifici abbandonati, l'acquisizione di case cantoniere e il recupero dei centri storici e dei beni culturali.

 

ISTAT: A MAGGIO LIEVE CALO NEL SETTORE COSTRUZIONI

ECONOMIA

A maggio 2022 l’Istat stima che l’indice della produzione nelle costruzioni destagionalizzato (depurato, cioè, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale dovute a fattori metereologici, consuetudinari, legislativi, ecc.)  diminuisca dello 0,1% rispetto ad aprile 2022. Nella media del trimestre marzo – maggio 2022 la produzione nelle costruzioni tuttavia aumenta del 4,7% nel confronto con il trimestre precedente.

Nella media dei primi cinque mesi del 2022, l’indice  aumenta del 18,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L'indice mensile di produzione nelle costruzioni ha come campo di osservazione tutta l'attività delle costruzioni, riferita sia alla produzione di nuovi manufatti sia alla manutenzione di quelli esistenti.

L’Istituto, nel commentare i dati rilevati, evidenzia come “a maggio 2022 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra una lieve flessione rispetto al mese precedente, la seconda consecutiva. I livelli della produzione rimangono, comunque, assai elevati. Nel confronto tendenziale, a maggio 2022, l'indice corretto per gli effetti di calendario cresce in misura marcata, seppure con un lieve rallentamento rispetto ai mesi precedenti”.

 

ESCLUSIONE PER MANCATA COMUNICAZIONE DEL VERSAMENTO DEGLI ONERI PREVIDENZIALI  

GIURISPRUDENZA

Il Tar Basilicata (Sentenza n.504 del 27.06.2022) ha dichiarato che l'omessa comunicazione dei dati retributivi e delle informazioni necessarie per il calcolo dei contributi determina l’esclusione dalla gara rientrando tra le ipotesi previste dall’art. 80 comma 4 del Codice dei contratti. 

Secondo i Giudici, nel concetto di violazione degli obblighi previdenziali rientra non solo il mancato versamento dei contributi, ma anche la carenza delle denunce obbligatorie: solo queste, infatti, consentono all'ente previdenziale di verificare e quantificare i contributi dovuti. 

E’ stata respinta la posizione dell’impresa ricorrente che aveva sostenuto si trattasse di “un'omissione squisitamente formale, priva di concreta incidenza negativa sulla sostanziale posizione contributiva” e, peraltro, di lieve entità economica (circa 11 euro). 

Il Tar ha invece ritenuto che la gravità della violazione “si desume dalla disciplina previdenziale, e in particolare dalla disciplina del Durc, con la conseguenza chela verifica della regolarità contributiva delle imprese partecipanti a procedure di gara per l'aggiudicazione di appalti con la pubblica amministrazione è demandata agli istituti di previdenza, le cui certificazioni (...) si impongono alle stazioni appaltanti, che non possono sindacarne il contenuto”. 

 

POSSIBILE LA SOSTITUZIONE DELLA CONSORZIATA PRIVA DEI REQUISITI

GIURISPRUDENZA

Il Tar Campania (Sentenza n.4731 del 13 luglio u.s.) si è pronunciato sulla possibilità di modifica dei consorzi stabili, ritenendo legittima la sostituzione in sede di gara della consorziata designata che ha perso i requisiti (ex art.80) con altro soggetto in possesso dei requisiti di partecipazione e di quelli di qualificazione.

Richiamando un ormai consolidato principio giurisprudenziale, la modifica del raggruppamento temporaneo di imprese da parte del mandatario o di una delle mandanti è consentita anche in sede di gara, in base ad una corretta interpretazione dell’art. 48 del Codice dei Contratti, e ciò deve ritenersi valido anche per i consorzi stabili.

Purché i requisiti del soggetto subentrante siano adeguati, è pertanto ammessa la modifica soggettiva sia del raggruppamento che del consorzio.

 

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 3349767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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