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PERIODICO INFORMATIVO - 10 FEBBRAIO 2023

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IN EVIDENZA

ANAC SU NUOVO CODICE: LIMITARE ACCORDI QUADRO, AGEVOLARE LE VARIANTI E GARANTIRE ROTAZIONE EFFETTIVA

CONTRATTI PUBBLICI

L'Anac ha elaborato e consegnato alle commissioni parlamentari, che dovranno esprimere il loro parere entro il prossimo 21 febbraio, un documento nel quale richiede 37 correzioni allo schema di Codice degli Appalti.

Oltre alla contestazione relativa all’ampliamento degli affidamenti diretti, l’Autorità evidenzia altre criticità che riguardano istituti e meccanismi significativi nella gestione degli appalti pubblici.

Fra questi, viene fortemente evidenziata la necessità di limitare le possibilità di utilizzo degli accordi quadro. “Al riguardo, considerate le numerose criticità rilevate in sede di vigilanza sull'applicazione dei contratti sarebbe utile circoscrivere i limiti di applicazione dell'istituto, chiarendo che le prestazioni oggetto di tali lavori e servizi devono essere riconducibili ad elementi standardizzabili e ripetibili, per i quali le stazioni appaltanti non possono predeterminare con certezza il se, il quando e il quantum delle prestazioni”.

L’anac propone, inoltre, di consentire sempre le varianti in corso d'opera non sostanziali, a prescindere dal loro valore.

Criticità sono rilevate anche sull'enunciazione del principio di rotazione degli appalti, che “non dispone l'applicazione della rotazione nei confronti degli operatori economici invitati e non affidatari del precedente contratto”.

Troppo generici, infine, i presupposti che legittimano la stazione appaltante a ricorrere all'appalto integrato. “Una tale generica e indefinita formulazione – secondo l’Anac - può evidentemente comportare il rischio di un uso improprio dell'istituto per cui sarebbe opportuno definire con maggiore dettaglio le condizioni di ricorso allo stesso, eventualmente guardando alla formulazione della vigente norma del codice che potrebbe, in parte, essere confermata”.

 

STAZIONI APPALTANTI: DAL 1° APRILE L’ACCESSO AL FONDO PER COMPENSARE IL RINCARO MATERIALI

CONTRATTI PUBBLICI

È stato firmato dal Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il decreto che disciplina le modalità operative e le condizioni di accesso al Fondo ministeriale previsto dal D.L. Aiuti per adeguare i costi delle opere sulla base di prezzari regionali aggiornati e, in alternativa, applicando un aumento fino al 20% dei costi preventivati.

L’art. 1 dispone che il meccanismo di compensazione, al quale le stazioni appaltanti dovranno accedere per inoltrare l’istanza, riguarda i seguenti appalti:

  • appalti di lavori e accordi quadro con scadenza delle offerte fissata entro il 31 dicembre 2021, relativamente agli stati di avanzamento concernenti le lavorazioni eseguite o contabilizzate dal direttore dei lavori ovvero annotate, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023;
  • interventi aggiudicati sulla base di offerte con termine finale di presentazione tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022 che non abbiano accesso al maxi-fondo per le opere indifferibili, con riferimento alle lavorazioni eseguite o contabilizzate ovvero annotate dal direttore dei lavori, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023;
  • appalti pubblici e accordi quadro gestiti da Ferrovie dello Stato e Anas.

Il decreto prevede 4 fasi temporali per l’inoltro delle richieste:

  • dal 1° al 30 aprile 2023;
  • dal 1° al 31 luglio 2023;
  • dal 1° al 31 ottobre 2023;
  • dal 1° al 31 gennaio 2024. 

L’art. 4 disciplina tempi e modalità di erogazione delle risorse. Il Ministero esaminerà le istanze presentate secondo l’ordine di presentazione delle domande, con decreti direttoriali adottati secondo la seguente tempistica:

  • entro il 31 maggio 2023, per le istanze presentate dal 1° aprile 2023 al 30 aprile 2023;
  • entro il 31 agosto 2023, per le istanze presentate dal 1° luglio 2023 al 31 luglio 2023;
  • entro il 30 novembre 2023, per le istanze presentate dal 1° ottobre 2023 al 31 ottobre 2023;
  • entro il 29 febbraio 2024, per le istanze presentate dal 1° gennaio 2024 al 31 gennaio 2024. 

 

DECRETO MILLEPROROGHE: NO A PROPROGA PER IL SUPERBONUS SULLE VILLETTE, SI’ A ACCORDI QUADRO CON PREZZARI AGGIORNATI

FISCO

Si avvia alla conclusione l’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato sul “decreto milleproroghe” (il D.L. n.198/2022 deve poi passare alla Camera per essere approvato entro fine mese).

Tra gli emendamenti inizialmente presentati figurava l’estensione dal 31 marzo al 30 giugno del Superbonus al 110% per le villette, ma la proposta è stata successivamente ritirata. Il Governo, infatti, non intende rivalutare il tema nell’ambito del decreto in fase di conversione.

Per usufruire della detrazione al 110% per gli interventi sulle villette resta pertanto il limite di esecuzione lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022 (compresi quelli che non rientrano tra i lavori agevolati).

Approvato invece l’emendamento che proroga per tutto il 2023 il ricorso ai prezzari aggiornati nell'ambito degli accordi quadro di lavori pubblici assegnati sulla base di procedure scadute entro il 31 dicembre 2021: per gli accordi quadro non ancora avviati sarà possibile quindi applicare prezzari aggiornati per fronteggiare il rincaro dei materiali.

Confermato, infine, l’emendamento che prevede la proroga dal 31 marzo al 30 giugno di quest’anno per presentare le domande di accesso alle garanzie “potenziate” del Fondo di garanzia prima casa per i mutui da parte delle giovani coppie o i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori o i giovani sotto i 35 anni con un contratto di lavoro atipico e con un reddito non superiore a 40.000 euro.

 

ENEA: A GENNAIO RALLENTA IL SUPERBONUS

FISCO

Nel suo ultimo report mensile Enea evidenzia l’impatto del nuovo regime normativo verificando come nello scorso mese di gennaio si sia già registrato un rallentamento del superbonus, testimoniato dagli investimenti fermi a 2,7 miliardi (la media mensile è stata, finora, di circa 4 miliardi).

In termini di consuntivo generale, il superbonus ha attivato investimenti per 65 miliardi, generando circa 72 miliardi di detrazioni fiscali, ha consentito di aprire oltre 372.000 cantieri: 51.000 nei condomìni, 215.000 nelle unifamiliari e 106.000 nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

L’abbassamento delle percentuali di detrazione (nel 2023 dal 110% si è passati al 90%) e il blocco della cessione dei crediti, come ci si attendeva, stanno comportando una contrazione del superbonus, anche se, per ora, i dati sono condizionati dalla continuazione dei lavori già avviati nel 2022.

 

AGGIORNATO PROGRAMMA ANAS PER 1,4 MILIARDI; SBLOCCATI ANCHE 500 MILIONI PER NUOVE INFRASTRUTTURE

ECONOMIA

La Corte dei conti ha registrato la delibera Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) del 27 dicembre scorso, con la quale è stato approvato l'atto aggiuntivo al contratto di programma 2016-2020 Anas, rendendo così utilizzabili le risorse che ammontano a 1,4 miliardi per emanare i bandi. Le opere pubbliche interessate riguardano Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia.

Nel Lazio, in particolare, potrà partire la realizzazione della tratta Monte Romano est-Civitavecchia che si inquadra nel completamento del sistema infrastrutturale di collegamento del porto di Civitavecchia con il nodo intermodale di Orte, opera ritenuta strategica soprattutto per il potenziamento dei collegamenti con l’Umbria.

Il Cipess, inoltre, ha approvato una serie di provvedimenti che consentono di sbloccare circa 500 milioni di interventi in materia di infrastrutture.

Le risorse sono sostanzialmente destinate alla Pedemontana piemontese (384 milioni), al sistema trasporti pubblico di Verona (92 milioni) e alla stazione di Bari (6,4 milioni).

 

COMMISSIONE EUROPEA: PRIMO OK ALLA DIRETTIVA SUI NUOVI STANDARD DI EFFICIENZA ENERGETICA NELLE CASE

RIQUALIFICAZIONE IMMOBILIARE

Come anticipato nelle scorse settimane, l’Unione Europea ha avviato l’esame della nuova direttiva sulle performance energetiche degli edifici (EPBD). 

La Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo ha approvato la bozza di revisione che prevede il raggiungimento della classe energetica E entro il 2030 e della classe energetica D entro il 2033 (anticipati al 2027 e 2030 per edifici non residenziali e pubblici).

La Direttiva prevede, inoltre:

  • la costruzione di edifici a zero emissioni dal 2028, dal 2026 nel caso di edifici pubblici;
  • dotazione di tecnologie solari per tutti i nuovi edifici entro il 2028, ove tecnicamente idoneo ed economicamente fattibile, mentre gli edifici residenziali in fase di ristrutturazione hanno tempo fino al 2032 per conformarsi.

L’iter per la definitiva approvazione della direttiva è ancora lungo: l’esame del Parlamento europeo è fissato dal 13 al 16 marzo e, a seguire, sarà avviato il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio che potrebbe introdurre ulteriori sostanziali modifiche.

 

ILLEGITTIMA L’ESCLUSIONE DALLA GARA PER ISCRIZIONE ALLA CAMERA DI COMMERCIO NON COINCIDENTE CON L’APPALTO

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n. 529/2023) ha dichiarato illegittima l'esclusione dalla gara di un’impresa, la cui iscrizione alla Camera di commercio non coincideva esattamente con l'oggetto del contratto; secondo i Giudici, infatti, è sufficiente che l’operatore economico svolga l’attività nel medesimo settore economico dell'appalto e sia in possesso dei requisiti tecnici e professionali richiesti dal bando.

I Giudici hanno evidenziato come la funzione dell’iscrizione alla camera di commercio non sia quella di verificare le competenze e la qualificazione specifica dell’impresa.

Nel caso specifico l’impresa era risultata aggiudicataria di una gara “per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica e fognaria, del serbatoio comunale e prestazioni connesse”. Nel ricorso di primo grado era stata valutata come determinante “la non totale tra le attività iscritte nel registro camerale e quelle oggetto della procedura di gara, puntualmente indicate nel capitolato”.

Il Consiglio di Stato ha invece ritenuto che “la prescritta coerenza tra attività indicate nell’iscrizione alla Camera di Commercio e l’oggetto dell’appalto dev’essere valutata complessivamente e non può essere richiesta la perfetta coincidenza tra le prime e il secondo”; l’iscrizione è finalizzata unicamente a “una valutazione di compatibilità in senso lato”.

 

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: LEGITTIMI I LIMITI SUI RICORSI IN CASO DI ESCLUSIONE DEFINITIVA E MANCANZA REQUISITI

GIURISPRUDENZA

La Corte di Giustizia U.E., sollecitata dal Tar Lombardia su una procedura di appalto per la fornitura di un servizio, ha ritenuto legittimo il limite ai ricorsi giurisdizionali nei casi in cui il soggetto ricorrente non abbia i requisiti richiesti e la sua esclusione risulti già definitiva.

La Sentenza della Corte (C-53/22) ha dichiarato, infatti, che non è contraria al diritto dell'Unione europea una norma interna che ponga limiti alla tutela giurisdizionale in materia di appalti pubblici, precludendo il ricorso all’operatore economico mancante dei requisiti.

Nel caso specifico, peraltro, l'esclusione era risultata definitiva in quanto i ricorsi amministrativi erano stati respinti in ogni grado del giudizio.

 

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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