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PERIODICO INFORMATIVO - 24 MAGGIO 2024

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CONVERSIONE D.L. SUPERBONUS LE VALUTAZIONI DELLA GIUNTA DI CONFAPI ANIEM

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Lo scorso 23 maggio la Camera dei Deputati ha definitivamente approvato la legge di conversione del d.l. n.39/2024 che interviene sulla disciplina del superbonus riducendo sensibilmente la possibilità di esercitare le opzioni per la cessione del credito e per lo sconto in fattura.

A seguito della riunione di Giunta svoltasi lo scorso 20 maggio, Confapi Aniem ha sollecitato il Ministro Giorgetti a convocare immediatamente un “tavolo di crisi” per la gestione delle misure introdotte e condividere possibili interventi correttivi finalizzati a rimuovere le criticità esistenti.

Di seguito il testo del comunicato diffuso lo scorso 22 maggio.

SUPERBONUS. CONFAPI ANIEM: EFFETTI DEVASTANTI, SUBITO UN TAVOLO DI CRISI

 “Un guazzabuglio giuridico che compromette la tenuta di un intero sistema economico, occupazionale e sociale minando la fiducia tra Stato e imprese. Oltre trenta interventi modificativi, che ogni volta producono effetti retroattivi, modificano condizioni e presupposti sui quali si erano basate scelte, programmazioni, investimenti. L’intero comparto dell’edilizia privata è stato messo in ginocchio”.  È questo il commento del Presidente di Confapi Aniem, Gorgio Delpiano, sulle ultime disposizioni emendative introdotte dal Governo in merito al Superbonus.

Secondo Confapi Aniem “dall’esame attento del testo approvato emergono criticità insostenibili. In particolare stiamo già assistendo agli effetti determinati dall’eliminazione delle residue possibilità di cessione del credito/sconto in fattura e alle conseguenze provocate dal divieto delle compensazioni con i debiti previdenziali e assicurativi. In queste ore le banche stanno mettendo in discussione plafond e impegni già assunti”.

“Tutto ciò – sottolinea Delpiano - avviene con una modalità senza precedenti, intervenendo su processi in corso, su pianificazioni e investimenti imprenditoriali fondati sull’applicazione di leggi dello Stato. Chiediamo da tempo di garantire una conclusione ordinata della gestione di questa esperienza sulla quale, fin da subito, avevamo segnalato anche la presenza di elementi che andavano tempestivamente corretti. Ma così non sta avvenendo, la colpa delle imprese è stata, evidentemente, quella di fidarsi dello Stato. Chiediamo al Ministro Giorgetti l’immediata apertura di un tavolo di crisi che possa valutare tempestivamente gli effetti di queste misure, pensare a interventi correttivi e avviare una politica economico/fiscale in grado di superare la logica degli interventi a spot e condividere misure strutturali anche per far fronte agli impegni previsti dalla direttiva europea sulle case green”.

“Vogliamo mantenere un atteggiamento responsabile -conclude il Presidente di Confapi Aniem - ma dobbiamo dare risposte concrete al comprensibile e legittimo malessere delle imprese. In caso contrario valuteremo la possibilità di avviare azioni anche di carattere giuridico-amministrativo per sostenere le rivendicazioni del sistema produttivo”. 

Si segnala altresì anche la posizione espressa dal sistema bancario che ha condiviso le criticità; secondo il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli “imprese, condomini e famiglie si possono trovare in situazioni che li portano al default. Credo che nessuno abbia interesse a che ci siano settore dell’economia che vadano in default a seguito di questo Superbonus. Poiché dal primo gennaio 2025 è stato ridotto l’ambito di compensazione è chiaro che le banche, gli assicuratori e gli altri operatori chiaramente dovranno assolutamente fermarsi nel comprare – ha sottolineato il presidente dell’ABI - Non possono comprare se non possono compensare, perché altrimenti il credito fiscale diventa una perdita nel bilancio. Quello che auspico è la creazione di un veicolo che non sia all’interno del consolidamento del bilancio dello Stato, ma che possa essere in grado di coinvolgere risorse pubbliche e private fuori dal bilancio dello Stato diventando acquirente a prezzi mercato”. 

RICOSTRUZIONE POST SISMA: CONFAPI ANIEM CONVOCATA DAL COMMISSARIO CASTELLI

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Il Commissario per la ricostruzione post sisma, Sen. Guido Castelli ha invitato Confapi Aniem ad un incontro per mercoledì 29 maggio ore 17.00 presso la sede di Palazzo Wedekind a Roma.

Nelle scorse settimane, la nostra Organizzazione Nazionale, a seguito di una riunione tra le Associazioni territoriali dell’itali centrale, aveva invitato il Commissario ad un confronto per valutare l’impatto dei più recenti provvedimenti legislativi e, più in generale, le persistenti criticità operative ed economiche che ostacolano l’attività di ricostruzione pubblica e privata nelle aree colpite dal sisma.

Farà parte della delegazione che presiederà all’incontro l’ing. Antonio D’Onofrio di Confapi Aniem Lazio.

UFFICIO SPECIALE RICOSTRUZIONE LAZIO: NUOVI TERMINI PER GLI INTERVENTI PRIVATI

RICOSTRUZIONE

L’ufficio Speciale per la ricostruzione Lazio ha comunicato importanti novità sui tempi di realizzazione degli interventi relativi alla ricostruzione privata.

A seguito dell’entrata in vigore dell'ordinanza commissariale n.180 del 19/04/2024 e su proposta dell’Assessore Arch. Manuali Rinaldi, Le nuove disposizioni prevedono che, per i per i cantieri i cui decreti di concessione sono stati adottati fino a tutto il 2022 e per i quali non è intervenuta la comunicazione di fine lavori entro i termini stabiliti dalla legge e dalle ordinanze vigenti, l’assegnazione di un termine straordinario non superiore ad otto mesi per l’ultimazione degli stessi.

L’Ufficio Speciale Ricostruzione Lazio garantirà il necessario supporto ai fini della ottimale applicazione della nuova disciplina.

IL NUOVO D.L. CASA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI

EDILIZIA PRIVATA

All’esame del Consiglio dei Ministri di oggi, 24 maggio è previsto il decreto legge sulla casa recante “misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”.

Il provvedimento, ancora suscettibile di modifiche, tende a sanare gli interventi edilizi realizzati in parziale difformità, rimuovendo la criticità rappresentata dalla doppia conformità edilizia riferita sia alle norme urbanistiche vigenti al momento delle modifiche non denunciate che a quelle vigenti al momento della richiesta.

Il decreto consente di richiedere una sanatoria allo sportello unico edilizia prevedendo che, qualora non sia possibile accertare l’epoca di realizzazione dell’intervento, possa esserci un’attestazione rilasciata da un tecnico professionista che “attesta la data di realizzazione con propria dichiarazione e sotto la sua responsabilità”. Resta vigente il vincolo alla doppia conformità per gli interventi realizzati in “assenza di titolo, totale difformità o variazioni essenziali”.

Le “tolleranze costruttive” sono aumentate dal 2 al 5 per cento della superficie abitativa.

La norma prevede, in particolare che “per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, il mancato rispetto dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se contenuto entro i limiti:

  1. a) del 2 per cento delle misure previste dal titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati;
  2. b) del 3 per cento delle misure previste nel titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile compresa tra i 300 e i 500 metri quadrati;
  3. c) del 4 per cento delle misure previste nel titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile compresa tra i 100 e i 300 metri quadrati;
  4. d) del 5 per cento delle misure previste nel titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile inferiore ai 100 metri quadrati”. 

Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, costituiscono tolleranze esecutive … il minore dimensionamento dell'edificio, la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali, le irregolarità esecutive di muri esterni ed interni e la difforme ubicazione delle aperture interne, la difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria, gli errori progettuali corretti in cantiere e gli errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere”.

Il rilascio del permesso e la segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria sono subordinati al pagamento di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, in misura compresa tra 1.032 euro e 30.984 euro”.

L’art. 1, che contiene modifiche al D.P.R. n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), interviene anche sui cambi di destinazione d’uso disponendo che “il mutamento della destinazione d’uso della singola unità immobiliare senza opere all’interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito, nel rispetto delle normative di settore, ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni”.

Sono ammessi mutamenti di destinazione senza opere di unità immobiliari nelle categorie residenziale, turistico/ricettiva, produttiva/direzionale e commerciale in immobili collocati in centri storici e nelle zone di trasformazione ed espansione edilizia.

Viene liberalizzata, infine, l’installazione di qualsiasi tipo di tenda “addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera” purché non venga creato uno “spazio stabilmente chiuso”. 

SUPERBONUS: PER LO SCONTO IN FATTURA INTEGRALE OCCORRE FAR RIFERIMENTO ALLA DATA DELLA FATTURA

FISCO

Con la Risposta n.103/2024 l’Agenzia delle Entrate ha precisato che per i lavori superbonus che hanno fatto ricorso integralmente allo sconto in fattura, si deve far riferimento alla data indicata nella fattura per definire il momento di sostenimento delle spese.

Tale principio vale anche in caso di trasmissione successiva, purché vengano rispettati i 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione richiesti a norma di legge.

La fattura con sconto datata 31 dicembre 2023, scartata dal Sistema di interscambio e nuovamente inviata nei primi giorni del 2024, si considera pertanto emessa nel 2023 con possibilità di applicazione dell’aliquota vigente al 2023, nel caso di specie pari al 110%.

LAZIO AL 1°POSTO PER IMPORTI LAVORI E SERVIZI

CONTRATTI PUBBLICI

Secondo la Relazione annuale presentata la settimana scorsa dall’Anac, la quota maggiore per gli appalti di lavori spetta al Lazio con il 5,4% e 15.302.777.517 euro, seguono la Campania con il 3,4% e 9.753.326.424 euro e la Lombardia con il 3,2% e 9.095.324.600 di euro. 

Anche gli importi medi più elevati lavori sono nel Lazio e in Campania. Tendenza confermata anche per gli appalti di servizi: la spesa maggiore è nel Lazio con il 4,9% del valore e 13.881.002.654 euro.

Nel settore dei contratti pubblici su scala nazionale sono in forte aumento gli affidamenti diretti, che rappresentano il 49,6% degli appalti totali. Sommando a tale percentuale quella relativa alle procedure negoziate senza previa pubblicazione di bando (il 28,5%), si constata che per il 78,1% degli appalti, pari ad un numero di 208.954 su un totale di 267.403 le amministrazioni hanno optato per procedure non pienamente concorrenziali.

L’IMPATTO DELLA DIRETTIVA “CASE GREEN IN ITALIA

RIQUALIFICAZIONE

Secondo i dati elaborati dalla società di consulenza Deloitte, le abitazioni italiane in classe F e G ammontano al 63%, rispetto al 45% della Germania, al 25% della Spagna e al 21% della Francia.

Tenuto conto che il patrimonio immobiliare nazionale è costituito da oltre 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% ad uso residenziale (l’83% del quale con una vita di 35 anni e oltre la metà risale agli anni 70), è stato stimato che per raggiungere gli obiettivi della direttiva “case green” (diminuzione del 16% dei consumi entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035) il costo non potrà essere inferiore a 800 miliardi.

La direttiva prevede che gli stati membri adottino piani di ristrutturazione in grado di coinvolgere almeno il 55% degli edifici con i consumi energetici peggiori.

Secondo lo stesso istituto, per rendere il provvedimento un’opportunità è indispensabile “un piano programmatico che coinvolga developer e costruttori, investitori istituzionali e retail e il sistema bancario, con il contributo mirato dello Stato”.

SORTEGGIO NELLE PROCEDURE NEGOZIATE SOLO IN CASI ECCEZIONALI

GIURISPRUDENZA

Il Tar Palermo (Sent. n.1634/2024) interviene sulle modalità di scelta dei soggetti da invitare alle procedure negoziate.

I Giudici evidenziano anzitutto quanto previsto dall’articolo 50 comma 2 del codice appalti (Decreto Legislativo n.36/2023) nel quale si dispone che “per la selezione degli operatori da invitare alle procedure negoziate, le stazioni appaltanti non possono utilizzare il sorteggio o altro metodo di estrazione casuale dei nominativi, se non in presenza di situazioni particolari e specificamente motivate, nei casi in cui non risulti praticabile nessun altro metodo di selezione degli operatori”.

Dopo aver pertanto rilevato che il sorteggio costituisce un metodo utilizzabile solo in via residuale, la sentenza ne giustifica l’utilizzo nelle ipotesi “in cui il ricorso ai criteri è impossibile o comporta per la stazione appaltante oneri assolutamente incompatibili con il celere svolgimento della procedura”.

Nel caso specifico, il ricorso al sorteggio è motivato dall’assenza di criteri specifici, “né, risulta che la stazione appaltante si sia dotata di un apposito regolamento”, come peraltro previsto dal comma 3 dell’art. 1 dell’allegato II.1 dal Codice Appalti (art.1, comma 3, allegato II.1).

Il criterio dell’estrazione risulta quindi ammissibile anche in relazione alla dichiarata necessità “di realizzare l’intervento di carattere emergenziale”.

PER NON DICHIARARE DESERTA UNA GARA PUO’ BASTARE UNA SOLA OFFERTA SE PREVISTO DAL BANDO

GIURISPRUDENZA

Una recente sentenza del Tar Campania (Sent. n.3258 del 20 maggio u.s.) chiarisce quando la stazione appaltante può dichiarare deserta una gara.

Il Tribunale ha confermato l’operatività della norma del 1924 (art.  69 del R.D. 827), contenuta nel Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, nella quale si prevede che “l’'asta deve rimanere aperta un'ora per la presentazione delle offerte ed è dichiarata deserta ove non ne siano presentate almeno due, salvo il caso in cui l'amministrazione abbia stabilito, avvertendolo nell'avviso d'asta, che, tenendosi l'asta coi sistemi delle offerte segrete, si procede all'aggiudicazione anche se venga presentata una sola offerta”.

Tale norma, che è stata dettata per consentire alle stazioni appaltanti la selezione del migliore contraente sul presupposto che un effettivo confronto concorrenziale delle offerte sia possibile soltanto in presenza di una pluralità di partecipanti alla gara (cfr. delibera ANAC n. 89/2022, TAR Campania n. 4371/2019), deve ritenersi tutt’ora in vigore e non abrogata, non mostrando un’incompatibilità diretta con le norme nemmeno del nuovo codice.

Anzi la disposizione in parola, Secondo il Tribunale, “risulta pienamente in linea con il nuovo contesto normativo, guardando alla pluralità di offerte come fattore strumentale alla massimizzazione dell’interesse pubblico mediante la selezione dell’offerta che garantisca il miglior rapporto tra qualità e prezzo, come prescritto dal nuovo codice con il principio del risultato…”

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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