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CONFAPI LAZIO - Circolare

CCNL 26 maggio 2021 per le lavoratrici ed i lavoratori addetti alla piccola e media industria metalmeccanica, adeguamento minimi contrattuali

 

Circolare:

CCNL 26 maggio 2021 per le lavoratrici ed i lavoratori addetti alla piccola e media industria metalmeccanica, orafa ed alla installazione di impianti Unionmeccanica Confapi – Adeguamento minimi contrattuali sulla base della dinamica inflattiva misurata dall’IPCA

A fronte delle richieste di chiarimento pervenute ad Unionmeccanica Confapi rispetto alla determinazione degli aumenti dei minimi contrattuali che decorreranno dal mese di giugno 2023, la stessa Unione di categoria evidenzia quanto segue.

“Con la sottoscrizione dell’ipotesi di Accordo per il rinnovo del CCNL datato 26 maggio 2021 sono state confermate le regole di adeguamento, nel mese di giugno di ogni anno, dei minimi contrattuali sulla base della dinamica inflattiva consuntivata e misurata con l’IPCA (Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea) al netto degli energetici importati, il cui dato ufficiale viene fornito dall’ISTAT.

Il meccanismo di adeguamento del minimo contrattuale (art. 40 del CCNL) ha trovato la sua ratio nell’assicurare un mantenimento del potere di acquisto dei salari. Pertanto, per effetto di una sorta di clausola di salvaguardia, si è previsto che, nel caso in cui l’importo relativo all’adeguamento IPCA dei minimi salariali risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi concordati nel rinnovo del 2021, i minimi tabellari debbano essere adeguati all’importo superiore risultante.

Nell’anno 2021 l’IPCA fornito dall’ISTAT è stato dello 0,8%.

Dal momento che la rivalutazione dei minimi non ha comportato scostamenti sugli importi già concordati, a giugno 2022 sono stati confermati gli aumenti contrattuali previsti dall’Accordo di rinnovo del 26 maggio 2021. Per la prossima scadenza di giugno 2023 il quadro si prospetta invece completamente diverso. Per effetto della spirale inflazionistica registrata nell’intera economia, che ha di fatto consolidato il dato IPCA previsionale fornito dall’ISTAT a giugno 2022 (unico dato ufficiale esistente ad oggi), l’indice IPCA 2022 sarà ragionevolmente superiore a quello ipotizzato nel 2021. 

Ciò significa che i minimi contrattuali in vigore al 31 maggio 2023 potranno essere rivalutati per un importo superiore agli aumenti programmati a partire dal mese di giugno 2023 pari a:

1° categoria

€ 18,25 

2° categoria

€ 20,16 

3° categoria

€ 22,36   

4° categoria

€ 23,34  

5°categoria

€ 25,00 

6° categoria

€ 26,81 

7° categoria

€ 28,76 

8° categoria

€ 31,27   

9° categoria 

€ 34,78 

 Esemplificando, prendendo come base di analisi il 5° livello del CCNL Unionmeccanica Confapi (livello di riferimento per la definizione retributiva in sede di contrattazione e rinnovo), per il quale è stato concordato un aumento a giugno 2023 pari ad € 25,00 lordi mensili, si potrebbero ipotizzare alcuni scenari:     

  1. Ipotesi IPCA 1%: rivalutazione € 18,83 - si confermano € 25,00 di aumento
  2. Ipotesi IPCA 2%: rivalutazione € 37,66 - superiore ad € 25,00 e pertanto l’aumento corrisponderà ad € 37,66
  3. Ipotesi IPCA 3%: rivalutazione € 56,49 - superiore ad € 25,00 e pertanto l’aumento corrisponderà ad € 56,49
  4. Ipotesi IPCA 4%: rivalutazione € 75,32 - superiore ad € 25,00 e pertanto l’aumento corrisponderà ad € 75,32
  5. Ipotesi IPCA 5%: rivalutazione € 94,15 - superiore ad € 25,00 e pertanto l’aumento corrisponderà ad € 94,15 

Pertanto, nelle ipotesi da b) ad e) la rivalutazione dei minimi contrattuali in vigore al 31 maggio 2023 in base al valore dell’IPCA fornito dall’ISTAT determinerebbe un aumento retributivo superiore al valore di € 25,00. Procederemo a fornire i valori effettivi dei minimi contrattuali a seguito della pubblicazione da parte dell’ISTAT del dato ufficiale dell’IPCA al netto degli energetici importati relativi all’anno 2022, che avverrà tra la fine del mese di maggio e l’inizio del mese di giugno 2023.”

 

 

 

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