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PERIODICO INFORMATIVO - 15 MARZO 2024

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IN EVIDENZA

PARLAMENTO EUROPEO APPROVA DIRETTIVA CASE GREEN 

EUROPA 

Lo scorso 12 marzo il Parlamento europeo ha concluso l’esame della direttiva europea Epdb (Energy performance of buildings directive) c.d. Case green, approvando il testo che ora passa al voto del Consiglio prima della successiva pubblicazione in Gazzetta (dopo la quale gli Stati membri avranno due anni di tempo per il recepimento). 

Il provvedimento prevede che i nuovi edifici siano a zero emissioni a partire dal 2030, vincolo anticipato al 2028 per gli edifici di proprietà pubblica.

La nuova normativa non si applica agli edifici agricoli e agli edifici storici, e i Paesi membri potranno decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei (utilizzati per meno di quattro mesi all’anno), le chiese e i luoghi di culto.

Gli Stati membri dovranno definire piani di ristrutturazione per il patrimonio immobiliare, con l’obiettivo di diminuire il consumo energetico medio degli edifici residenziali del 16% entro il 2030, del 20-22% entro il 2025, fino alle emissioni zero entro il 2050.

Per gli edifici non residenziali, gli Stati dovranno ristrutturare il 16% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, garantendo requisiti minimi di prestazione energetica.

I piani nazionali dovranno prevedere misure di sostegno finanziario, con particolare supporto alle cosiddette ristrutturazioni profonde, in particolare nel caso degli edifici che hanno prestazioni peggiori e disponendo sussidi mirati destinati alle famiglie vulnerabili.

Per quanto riguarda le caldaie, in funzione della decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento, gli Stati dovranno definire misure vincolanti per eliminare gradualmente i combustibili fossili entro il 2040. Il testo approvato dal Parlamento, peraltro, introduce il divieto dal 2025 di prevedere sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili; possibili incentivi saranno consentiti solo per i sistemi di riscaldamento a energia rinnovabile (es. combinazione di una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore). 

IN PARLAMENTO L’INDAGINE CONOSCITIVA SUGLI EFFETTI DEL SUPERBONUS 

FISCO 

Nei prossimi giorni la Commissione Bilancio della Camera voterà un documento, elaborato dalla maggioranza, relativo all’indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia.

Lo svolgimento di tale indagine era stato deliberato circa un anno fa dalla stessa Commissione con l’obiettivo di acquisire dati certi e attendibili soprattutto sull’impatto economico del superbonus. L’analisi dei dati acquisisce particolare rilevanza in vista delle prossime politiche che il Governo intenderà promuovere a sostegno della riqualificazione immobiliare, anche alla luce dell’imminente definitiva approvazione della direttiva europea e del suo successivo recepimento.

Dal documento emerge che gli effetti positivi in termini di crescita economica e occupazionale non sono tali da controbilanciare gli effetti che si rilevano a carico della finanza pubblica.

In particolare “l’effetto combinato del riconoscimento di aliquote di detrazione prossime o superiori al 100 per cento delle spese sostenute e della facoltà di illimitata cessione dei relativi crediti di imposta, anche attraverso lo sconto in fattura hanno generato oneri molto significativi per la finanza pubblica, peraltro di difficile quantificazione”. La crescita economica registrata nel 2021 (+20,7%) e 2022 (+10,2%) rappresenta margini “piuttosto elevati ma comunque inferiori al valore dell’insieme delle agevolazioni edilizie erogate nell’arco temporale di riferimento”.

Più nel dettaglio, vengono poi espresse le seguenti considerazioni:

  • Crediti incagliati – viene sottolineata la necessità di un attento monitoraggio delle misure finora attivate per contrastare il fenomeno dei cosiddetti crediti “incagliati”;
  • Semplificazione dei regimi – si evidenzia come bisognerà portare avanti una semplificazione dei regimi di agevolazione previsti che attualmente risultano molto articolati e frammentati e spesso prevedono il riconoscimento di incentivi differenziati per le stesse tipologie di intervento solo in relazione al tempo di realizzazione dell’investimento. In particolare, bisognerà strutturare un sistema che possa garantire degli incentivi che possano essere mantenuti nel tempo;
  • Prevenzione frodi – nello strutturare un nuovo sistema incentivante dovranno essere previsti opportuni meccanismi volti a prevenire possibili frodi ed abusi, assicurando altresì l’implementazione di efficaci strumenti di controllo per reprimere comportamenti illeciti.
  • Specificità degli incentivi – la Commissione rileva altresì che non potrà essere riproponibile un modello di intervento che riconosca in modo indiscriminato a tutte le persone fisiche un’agevolazione di importo superiore alle spese sostenute senza tenere conto in modo adeguato delle capacità economiche e fiscali degli interessati. Infatti, dovrà essere considerata la graduazione degli interventi in relazione agli obiettivi da perseguire e alle condizioni dei beneficiari.

Si segnala, infine, che il Partito Democratico, non concordando sul documento elaborato dalla maggioranza, ne ha depositato uno alternativo in cui viene avanzata la possibilità di prevedere una proroga delle misure con modifiche che premino l'efficienza energetica raggiunta.

ANAC CONTRARIA A PATENTE PER LE IMPRESE, AL MINISTERO DEL LAVORO INCONTRO CON LE PARTI SOCIALI 

CONTRATTI PUBBLICI

Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, intervenendo in audizione parlamentare sul recente decreto del Governo, ha espresso critiche sulla prevista introduzione della “patente”.

Secondo il Presidente dell’Autorità “se vogliamo davvero accrescere le tutele dei lavoratori, i nuovi strumenti, come la patente a punti, vanno collegati agli istituti esistenti, altrimenti si creano duplicazioni e discrasie normative”, occorre invece “puntare sull’interconnessione fra le banche dati di Anac, Inail e Inps, inserendo i dati nel fascicolo digitale dell’operatore economico e facendo degli investimenti sulla sicurezza un perno del rating di impresa, così da incentivare non solo le imprese che evitano gli incidenti, ma anche quelle che in positivo investono sulla sicurezza”.

In merito alla gestione degli appalti pubblici, l’Anac ritiene fondamentale accelerare il processo di digitalizzazione e valorizzare il fascicolo virtuale dell’operatore economico. Perplessità sul regime semplificato per gli appalti Pnrr: “si sovrappongono più tipologie di normative di riferimento, con confusione, rischio contenziosi e rallentamenti. Va, invece, evitata la fuga dal Codice, limitando la deroga solo ai casi in cui i lavori sono già iniziati”.

Sul tema della sicurezza si segnala che il Ministero del Lavoro, a seguito della riunione svoltasi a Palazzo Chigi lo scorso 26 febbraio, ha promosso un nuovo incontro al Ministero del Lavoro con le Organizzazioni Sindacali e Imprenditoriali (tre le quali Confapi Aniem) fissato per la giornata di oggi, 15 marzo.

ANAC: NO ALLA RICHIESTA DI REQUISITI ULTERIORI ALLA SOA PER PARTECIPARE A INDAGINI DI MERCATO 

CONTRATTI PUBBLICI 

L’Anac, in risposta ad un parere di precontenzioso (Delibera n.14/2024), ha espresso parere contrario in merito alla possibilità per le stazioni appaltanti di richiedere, nell’ambito di un’indagine di mercato, requisiti ulteriori alla Soa. 

Il caso esaminato dall’Autorità riguardava una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara per lavori di manutenzione straordinaria di strade, nel corso della quale un’impresa aveva contestato la previsione della lex specialis che richiedeva, a pena di esclusione, oltre all’attestazione SOA, il possesso di uno specifico fatturato maturato nel triennio non inferiore all’importo della gara, l’indicazione dei lavori eseguiti nell’ultimo triennio per la categoria SOA richiesta e l’indicazione del numero dei dipendenti della ditta partecipante al momento della domanda di partecipazione.

L’Anac ha escluso che possa rientrare nelle prerogative della stazione appaltante prevedere tali elementi quali requisiti aggiuntivi all’attestazione SOA prevedendo che il loro mancato possesso impedisca l’inserimento in graduatoria e, quindi, la perdita di ogni chance di essere invitati alla procedura selettiva seguente.

Pertanto, la previsione della lex specialis è da ritenersi illegittima, oltreché superflua, con l’effetto che nel caso di specie l’operato della stazione appaltante non appare conforme alla disciplina di riferimento.

In via più generale, secondo l’Autorità, anche in una indagine di mercato preordinata all’affidamento di un appalto di lavori, il possesso di una adeguata attestazione SOA per la categoria dei lavori oggetto dell’affidamento è sufficiente per la dimostrazione del possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale richiesti; pertanto, ogni richiesta di requisiti ulteriori, a pena di esclusione, non è da ritenersi ammissibile.

MIT: PARERI SU DIVIETO DI AVVALIMENTO E SUI LIMITI DEI REGOLAMENTI DEGLI ENTI LOCALI 

CONTRATTI PUBBLICI 

Un parere del Ministero Infrastrutture dello scorso 26 febbraio precisa la corretta applicazione della norma del nuovo Codice Appalti in materia di divieto di avvalimento per le categorie superspecialisitiche. 

In particolare l’art. 104, comma 11, del D. Lgs. n.36/2023 prevede che "nel caso di appalti di lavori, di appalti di servizi e operazioni di posa in opera o installazione nel quadro di un appalto di fornitura, le stazioni appaltanti possono prevedere nei documenti di gara che taluni compiti essenziali, ivi comprese le opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali, siano direttamente svolti dall'offerente o, nel caso di un'offerta presentata da un raggruppamento di operatori economici, da un partecipante al raggruppamento".  

La nuova previsione sostituisce il divieto di avvalimento (art. 89 comma 11del D.lgs. 50/2016) disposto per lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali. 

Sulla base della norma vigente, secondo il Ministero, la stazione appaltante ha quindi la possibilità di vietare l’avvalimento per le suddette categorie di opere, ma non anche il subappalto.

In un altro parere, sempre del 26 febbraio u.s., il Ministero si è espresso sui regolamenti adottati dagli enti locali per l’affidamento dei contratti sotto soglia.

Il supporto giuridico del Mit ribadisce che questi regolamenti non possono disciplinare gli appalti sopra la soglia comunitaria, mentre nel sotto soglia il Comune avrà la facoltà di regolare, ad esempio, la richiesta di preventivi, le verifiche a campione etc., ossia tutto quello che può essere strumentale all'affidamento secondo le indicazioni del Codice.

LE ISTRUZIONI PER ACCEDERE AL DECRETO FLUSSI 

LAVORO 

Con una Circolare congiunta dei Ministeri Interni, Lavoro, Agricoltura e Turismo del 29 febbraio u.s. vengono aggiornate le modalità e le tempistiche per accedere all’acquisizione della manodopera in base a quanto previsto dal “decreto flussi” (D.P.C.M. 27 Settembre 2023 recante la programmazione dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per il triennio 2023-2025).

La circolare fissa i tre appuntamenti on line: 18 marzo 2024 per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia, il 21 marzo 2024 per gli altri lavoratori subordinati non stagionali, il 25 marzo 2024 per i lavoratori stagionali.

Le domande dovranno essere presentate allo sportello telematico del ministero dell’Interno, accessibile dalla sezione “Compila Domande Decreto Flussi 2024/Click-day 2024” che sarà fruibile nelle seguenti fasce temporali: 

  • ­dal 29 febbraio dalle ore 13.00 alle 20.00 fino al 16 marzo p.v. dalle ore 8.00 alle ore 20.00;
  • ­ il 17 marzo p.v. dalle ore 8.00 alle ore 18.00;
  • ­ il 19 marzo p.v. dalle ore 8.00 alle ore 20.00;
  • ­ il 20 marzo p.v. dalle ore 8.00 alle ore 18.00;
  • ­ dal 22 marzo p.v. al 23 marzo p.v. dalle ore 8.00 alle ore 20.00;
  • ­ il 24 marzo p.v. dalle ore 8.00 alle ore 18.00.

Nel precedente appuntamento del 2 dicembre scorso, a fronte di circa 39.000 posizioni di lavoro subordinato non stagionale disponibili, sono pervenute oltre 50.000 istanze, ma le richieste complessive superavano le 240.000 unità. 

INCREMENTO DEL QUINTO ANCHE PER LA MANDATARIA 

                                                                                                        GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sent. n. 2227 del 7 marzo 2024) ha dichiarato che contrasta con il diritto europeo il divieto di incremento del quinto dei requisiti di qualificazione in favore della mandataria di un raggruppamento temporaneo di imprese.

Nel caso specifico preso in esame dai giudici, il soggetto interessato proponente riteneva che, nonostante non fosse più in possesso della classifica III bis della categoria OG6 (passando ad una classifica III), ricorrendo all’incremento del quinto (ai sensi dell’art. 61, comma secondo, del d.P.R. 207 del 2010), sarebbe comunque risultato qualificato ad eseguire la quota dei lavori (40%) dichiarati al momento della presentazione dell’offerta.

I Giudici hanno ritenuto che il beneficio può essere utilizzato anche dalla mandataria senza alcuna limitazione sulla base di quanto determinato in tal senso dalla decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea del 28 aprile 2022 (C-642/2020).

La Corte di Giustizia ha concluso che la normativa nazionale, nel fissare una disciplina più rigorosa, non risulta compatibile con la normativa europea: limitazioni possono essere imposte a singoli partecipanti ai raggruppamenti, purché però nell’ottica di “un approccio qualitativo e non meramente quantitativo, al fine di incoraggiare la partecipazione di raggruppamenti come le associazioni temporanee di piccole e medie imprese alle gare di appalto pubbliche [...]”.

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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