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PERIODICO INFORMATIVO - 04 MARZO 2022

News

 

CONFAPI/ANIEM LAZIO, INTERVENTO SU A.D.R. E SEGNALAZIONE ALL’ANAC: INSOSTENIBILE ECCESSO DI RIBASSI NEGLI APPALTI

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Nei giorni scorsi Confapi-Aniem Lazio ha contestato il sistema di gare promosso dalla Società Aeroporti di Roma dal quale scaturiscono aggiudicazioni con ribassi talmente rilevanti da risultare manifestatamente incongruenti ed estranei a ogni logica economica e di mercato. 

Il caso segnalato, riguardante un appalto aggiudicato con un ribasso del 58,13%, costituisce solo l’ultimo episodio di un persistente metodo che certamente non è orientato a salvaguardare gli operatori economici più qualificati e corretti. 

Nel richiamare precedenti pronunce giurisprudenziali, l’Associazione ha anzitutto evidenziato come gli appalti indetti da A.d.R. debbano pienamente considerarsi nell’ambito di applicazione del Codice dei contratti pubblici. In particolare – segnala l’Associazione – come l’art. 4 del Codice dei Contratti disponga che, anche per i cd. settori esclusi, gli affidamenti debbano avvenire “nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità…”. Principi e norme del Codice dei Contratti, ma anche delle direttive europee, che si rivelano inequivocabilmente disattesi in presenza di aggiudicazioni con ribassi così significativamente anomali.

Oltre alla formale contestazione ad A.D.R., l’Associazione è intervenuta anche con una lettera trasmessa all’Anac nella quale ha denunciato la diffusione di “un sistema di gare aggiudicate senza adottare alcun meccanismo di effettivo contrasto e disincentivo alle offerte anomale”. 

L’Autorità è stata sollecitata a garantire l’equilibrio dell’intero sistema degli appalti pubblici.

La crisi economica, esasperata dall’ingente rincoro delle materie prime, la frammentazione delle modalità di aggiudicazione e dei sistemi di qualificazione degli operatori economici, l’assoluta marginalizzazione delle procedure aperte – si evidenzia nella lettera trasmessa ad Anac - rischiano di destabilizzare definitivamente il mercato e di favorire soggetti più audaci in un contesto certamente non meritocratico. I ripetuti interventi legislativi di revisione del Codice non hanno contribuito, purtroppo, a determinare un quadro di certezze e di garanzie, introducendo modalità derogatorie ed elementi ulteriormente disaggregativi rispetto ai principi fondamentali di aggiudicazione e di selezione degli operatori”.

L’Autorità è stata pertanto invitata ad adottare le più opportune iniziative di intervento per tutelare l’efficienza di un mercato che ha una valenza centrale nell’intero sistema economico nazionale.

 

IN GAZZETTA I DECRETI SU RINCARI ENERGIA, MODIFICHE A SUPERBONUS E LEGGE DI CONVERSIONE DEL MILLEPROROGHE

LEGISLAZIONE

Sono entrati in vigore nei giorni scorsi diversi provvedimenti legislativi che impattano sulla gestione delle attività imprenditoriali, cercando di introdurre interventi a sostegno delle imprese.

Sulla Gazzetta Ufficiale del 1°marzo u.s. è stato pubblicato il decreto legge n.17 recante “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali".

Il decreto prevede, in particolare l’ulteriore stanziamento di 150 milioni per sostenere il sistema di compensazione dei prezzi nel primo semestre 2022, a seguito del rincaro delle materie prime. Il Fondo può essere utilizzato dalle stazioni appaltanti una volta esaurite le risorse accantonate per gli imprevisti nel quadro economico di ciascun lavoro. “La compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022 le variazioni, in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi” rilevate da apposito decreto ministeriale, “eccedenti l’8 per cento se riferite esclusivamente all’anno 2022 ed eccedenti il 10 per cento complessivo se riferite a più anni”;

Sul fronte delle misure atte a fronteggiare i rincari nel comparto energetico, il decreto prevede altresì:

  • l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e non domestiche anche per il secondo trimestre 2022:
  • la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas;
  • il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas per clienti domestici svantaggiati e/o in gravi condizioni di salute;
  • il credito d’imposta per le imprese energivore: per quelle a forte consumo di energia elettrica sono riservati circa 700 milioni di euro, per quelle “gasivore” circa 522,2 milioni di euro;
  • la semplificazione per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, considerata intervento di manutenzione ordinaria, non più subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi.

E’ stato inoltre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2022, ed è pertanto entrato in vigore, il Decreto Legge n.13, anticipato nel precedente numero di Aniem Lazio News, che modifica la cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi, ne vieta la frammentazione ed introduce un nuovo regime di sanzioni.

Il decreto recante “Misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili” prevede che, dopo lo sconto o la prima cessione effettuata dal contribuente, saranno possibili altre due cessioni, ma solo in favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.

Il credito sarà associato ad un codice univoco e non potrà essere soggetto a cessioni parziali. Tale codice dovrà essere riportato nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni, secondo le modalità individuate da un provvedimento che sarà emanato dall’Agenzia delle entrate.
Il nuovo meccanismo riguarda le comunicazioni di prima cessione o di sconto in fattura che verranno inviate a decorrere dal prossimo 1°maggio.

Nei giorni scorsi, infine, è stata pubblicata in Gazzetta la legge di conversione del decreto milleproroghe (legge 25 febbraio n.15 sulla G.U. n.49 del 28 febbraio u.s.), i cui contenuti sono stati illustrati nel precedente numero di Aniem Lazio News. Il provvedimento dispone, fra l’altro, che i bonus edilizi, diversi dal Superbonus, siano esentati dall’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità per le spese sostenute dal 12 novembre al 31 dicembre 2021 per gli interventi di edilizia libera o di importo complessivo non superiore a 10.000 euro. 

 

SUPERBONUS: APPREZZAMENTO E RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA

EUROPA

La Commissione europea ha pubblicato un rapporto che analizza l’andamento del Superbonus nel nostro Paese, esprimendo apprezzamento e formulando alcune osservazioni.

Nel rapporto si evidenzia, in particolare, che la misura ha avuto grande successo e sta generando un’elevata e crescente domanda. A fine novembre 2021 sono state presentate quasi 70.000 domande, per oltre 11,936 miliardi di euro di investimenti e un costo totale per lo Stato italiano di 13,129 miliardi di euro.

Nonostante il successo, tuttavia, vi sono aree di miglioramento perseguibili e alcune raccomandazioni sono indicate in tal senso, in particolare: 

  • i tempi per l’attuazione dovrebbero essere estesi, per fornire ai richiedenti il tempo sufficiente per completare gli interventi approvati e ricevere il rimborso; 
  • il campo di applicazione dovrebbe essere esteso per sostenere interventi su una gamma più ampia di tipi di edifici; 
  • la comunicazione e le procedure del Superbonus dovrebbero essere ulteriormente semplificate per rendere più facile per gli individui e le piccole imprese di beneficiare dello schema. 

Con gli opportuni adattamenti ai contesti nazionali, secondo la Commissione, lo schema del Superbonus è trasferibile ad altri Paesi.

 

INDAGINE CONFAPI: SCENARIO E PROSPETTIVE PMI DOPO PANDEMIA E AUMENTO COSTO MATERIE PRIME

ECONOMIA

Da un'indagine promossa da Confapi Nazionale su un campione rappresentativo di imprese emerge la netta percezione della gravità dell’aumento delle materie prime, che costituisce oggi il principale problema per le pmi. In particolare, il 64% registra problemi di approvvigionamento delle materie prime a cui si somma un notevole aumento dei costi di trasporto (per il 40% delle imprese).


Dallo studio si evince altresì che il 30% del campione ha subito gravi danni a causa della pandemia tanto da dover rivedere i piani aziendali, riprogrammarne gli obiettivi e mettere in campo strumenti di flessibilità organizzativa. Viceversa, il 43% degli imprenditori ha ritenuto gestibile l’impatto pandemico sull’attività aziendale, limitandosi ad apportare solo modeste variazioni all’organizzazione interna.


Sotto il profilo occupazionale, il 43,5% del campione dichiara che nei prossimi 12 mesi non attuerà variazioni dell’organico aziendale mentre quasi il 22% ritiene ancora prematuro fare delle previsioni visto il clima di incertezza tutt’ora esistente. Un quarto del campione prevede invece di effettuare delle nuove assunzioni per adeguarsi alle mutate esigenze di mercato. Proprio sulle prospettive di mercato più di un terzo degli imprenditori vede all’orizzonte una leggera crescita (33,32%) e solo il 5,8% ne prevede un forte rialzo.


L’indagine Confapi è stata realizzata utilizzando un campione costituito prevalentemente da Industrie manifatturiere dei settori della meccanica, della chimica, del tessile, dell’edilizia, dei trasporti, dell’agroalimentare, del legno arredo e dei servizi. Le imprese sono localizzate per il 66,13% nel Nord del Paese e in particolare il 33,42% nell’area Nord Ovest e il 32,71% nell’area del Nord Est. Le imprese del Centro e del Sud Italia costituiscono il restante 33,87% dell’intero campione. Quasi il 60% del campione è rappresentato da Pmi fino a un massimo di 49 addetti. 

 

CONSIGLIO DI STATO SU SUBAPPALTO: NO AL VINCOLO DEL 30% PER SUPER SPECIALISTICHE, SI’ AI LIMITI IMPOSTI DALLA P.A.

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato è intervenuto nei giorni con due diverse sentenze sulla disciplina e sui limiti vigenti applicabili al subappalto. 

I Giudici hanno dichiarato che il subappalto di categorie super specialistiche non deve essere assoggettato al tetto massimo del 30% in quanto si tratta di una condizione connotata da caratteri di astrattezza e genericità e, pertanto, in violazione della direttiva 2014/24/UE. 

Lo ha precisato il Consiglio di Stato nella sentenza n.689/2022, accogliento il ricorso di un’impresa che aveva subappaltato interamente i lavori della categoria OS 30; nella sentenza è stato evidenziato come la disciplina sul subappalto (art. 105 del Codice dei Contratti) sia stata modificata dal 1° novembre 2021 con il D.L. n. 77/2021 (Decreto Semplificazioni) eliminando ogni limite predefinito al subappalto e ricomprendendo in tale nuovo regime anche le categorie SIOS. 

Spetta dunque alle stazioni appaltanti prevedere, eventualmente, che alcune lavorazioni siano eseguite direttamente dall’offerente (art. 63, comma 2, direttiva UE n.24/2014), ma non può essere fissato alcun limite generico e predefinito per tutti gli appalti. 

In un’altra sentenza (n.1300/2022), il Consiglio di Stato ha ritenuto legittimo il comportamento della stazione appaltante che ha precluso il subappalto di alcune prestazioni, richiedendo che le stesse siano eseguite direttamente dal soggetto aggiudicatario. 

L’attuale formulazione dell'articolo 105 del D.lgs. 50 prevede che sia vietato il subappalto integrale nonché il subappalto della parte prevalente delle lavorazioni appartenenti alle categorie prevalenti e dei contratti ad alta intensità di manodopera, ma la stazione appaltante può comunque prevedere che determinate prestazioni non possano essere oggetto di subappalto e debbano essere eseguite dall’appaltatore. 

 

LEGITTIMO L’AFFIDAMENTO DIRETTO “PURO”, SENZA CONSULTAZIONE PRELIMINARE

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n.1108 pubblicata il 15 febbraio u.s.) ha sancito la legittimità dell’affidamento diretto c.d. puro per appalti e per concessioni di servizi, senza cioè preventiva consultazione di operatori economici, nel caso di esiguità del valore e di ragioni emergenziali, in applicazione del Decreto Semplificazioni (Dl 76/2020 confermato dal Dl 77/2021).

In particolare, la norma, applicabile fino al 30 giugno 2023, non presuppone una particolare motivazione né l'esperimento di indagini di mercato o l’obbligo di richiedere preventivi, disponendo che “è riservata alla stazione appaltante la scelta discrezionale del contraente, senza che sia necessaria la previa consultazione di un certo numero di operatori economici, da individuarsi tramite indagini di mercato o elenchi, essendo ciò espressamente previsto solo per la diversa procedura negoziata senza bando…”.

La determina dirigenziale dovrà evidenziare “l'oggetto dell'affidamento, l'importo, il fornitore, le ragioni della scelta del fornitore, il possesso da parte sua dei requisiti di carattere generale, nonché il possesso dei requisiti tecnico-professionali, ove richiesti”.

Tale forma di affidamento è applicabile ai micro-importi, fino ai 139.000 euro per beni/servizi e fino a 150.000 per lavori.

 

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO

CONVENZIONI

Ricordare alle imprese che è attivo lo sportello qualificazione Aniem Lazio per assistere e fornire consulenza su tutte le tematiche inerenti attestazioni SOA (attestazione, triennale, rinnovo) ed alle certificazioni ISO. Le imprese possono contattare i nostri uffici scrivendo a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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