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PERIODICO INFORMATIVO - 16 GIUGNO 2023

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GESTIONE APPALTI PUBBLICI ROMA: INCONTRO CON L’ASSESSORE SEGNALINI

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Lo scorso 13 Giugno, una delegazione dell’Associazione, guidata dal Presidente di Confapi Roma, Massimo Tabacchiera, dal Vice Presidente, Riccardo Drisaldi e dal Presidente di Impresa, Giampaolo Olivetti  ha incontrato l’Assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture del Comune di Roma, Arch. Ornella Segnalini e il Direttore del Dipartimento di Coordinamento Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione urbana, Ing. Ernesto dello Vicario per un confronto sulla gestione degli appalti pubblici, con particolare riguardo al piano di manutenzione stradale e alle opere programmate per il Giubileo.

Nel corso dell’incontro, che ha consentito di approfondire diversi aspetti tecnici e gestionali sulle modalità di affidamento dei lavori gestiti dall’Amministrazione, l’Assessore Arch. Segnalini e il Direttore Ing. Dello Vicario, aderendo alla richiesta dell’Associazione, hanno confermato la piena disponibilità a sviluppare uno spazio di interlocuzione e confronto, nell’intento di garantire trasparenza e di ridurre i livelli di contenzioso nelle procedure di affidamento.

Rispondendo alle sollecitazioni illustrate anche nella lettera inviata dalle nostre Organizzazioni Imprenditoriali, l’Assessore ha sostenuto, consapevole anche della rilevanza degli investimenti immessi su Roma, l’assoluta volontà di assicurare piena pubblicità e massima partecipazione delle imprese.

In questo contesto, il Direttore del Dipartimento ha evidenziato come l’Anas abbia già bandito da alcuni mesi gare con procedure aperte e affidamenti in accordi quadro e l’Amministrazione comunale stia facendo ricorso alla piattaforma Sdapa, un sistema dinamico di acquisizione utilizzato dalla Pubblica Amministrazione e gestito da Consip. Il sistema è oggi utilizzato, anche per i lavori, da circa 800 aziende con una partecipazione media alle gare di 150 - 200 operatori.

Nel caso dei lavori giubilari, gli appalti sono stati suddivisi in lotti, anche per favorire la partecipazione delle pmi in una dimensione economica che non superi la soglia comunitaria e prevedono l’affidamento tramite accordi quadro per ciascuno dei lotti funzionali.

Nella maggioranza delle procedure già indette, relative a interventi di manutenzione e riqualificazione stradale, sono state adottate procedure che prevedono il criterio del massimo ribasso con esclusione automatica delle offerte anomale: l’Amministrazione ha deciso, in via generale, di non adottare procedure negoziate semplificate con numero ristretto di inviti, decidendo, in particolare, di non attivare procedure con solo 5 operatori invitati.

Sull’appalto relativo alla pavimentazione storica (sampietrini), dal valore di circa 30 milioni, si è proceduto a indire Avviso Pubblico, al quale hanno risposto oltre 180 aziende, per partecipare a procedure negoziate senza bando per l’affidamento di accordi quadro.

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti dal prossimo 1° luglio, l’Amministrazione cercherà di definire una fase di prequalifica con criteri comparativi (di tipo finanziario, strutturale, tecnico-professionale, ecc) per selezionare gli operatori che manifestano interesse a partecipare alle procedure; in linea con quanto previsto dal Codice, non si procederà più ad alcun sorteggio.

Su richiesta del nostro sistema associativo, il Direttore del Dipartimento ha espresso piena disponibilità a condividere tali criteri selettivi e a fornire i dati sul ciclo gestionale a valle dell’appalto (dalle manifestazioni di interesse agli esiti dell’aggiudicazione). 

PUBBLICATO IL NUOVO DECRETO CON LE OPERE PER IL GIUBILEO

CONTRATTI PUBBLICI

È stato pubblicato sul sito del Governo (ed è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) il secondo Dpcm contenente l’elenco aggiornato degli interventi per il prossimo Giubileo.

Il provvedimento è composto da nove articoli e due allegati: il primo è diviso in tre parti con le schede di tutti gli interventi, il secondo con le opere rientranti nel programma “Caput Mundi”. Vengono aggiunte al precedente elenco ulteriori 98 interventi per un elenco complessivo di 185 opere con un costo di 3,4 miliardi. Si segnalano, in particolare:

  • la realizzazione della rete 5G per un investimento di circa 93 milioni;
  • l’illuminazione pubblica, sicurezza urbana e monitoraggio ambientale per una spesa di 15 milioni:
  • la riqualificazione delle caserme dei Carabinieri (10 milioni);
  • la nuova sala operativa della Polizia locale di Roma Capitale (3 milioni);
  • la riqualificazione ingresso alla città universitaria della Sapienza su viale Regina Elena (2,5 milioni);
  • l’intervento sulle “Vele di Calatrava” a Tor Vergata: collaudo statico e arresto del degrado (13 milioni), “prima parziale funzionalizzazione del Palasport” (37 milioni) e «sistemazione a verde di base dell'area esterna Nord» (20 milioni);
  • la funivia Eur – Magliana (30 milioni);
  • il ponte dei Congressi (181 milioni) con accesso Eur e Autostrada per Civitavecchia e il ponte della Scafa nell’area Ostia – Fiumicino (59 milioni);
  • il porto turistico crocieristico di Fiumicino – Isola Sacra (440 milioni prevalentemente da capitali privati):
  • gli ulteriori interventi in 16 Comuni dell’area metropolitana (25,3 milioni);
  • la riqualificazione aree e chiese di Alatri, Anagni e Viterbo (6,5 milioni).

A questo elenco si aggiungono ulteriori interventi per favorire la mobilità: riqualificazione ferrovie urbane, depositi tranviari, realizzazioni varchi ambientali e raccordo anulari per bici. 

SUPERBONUS 2023: LE INDICAZIONI DELL’AGENZIA ENTRATE ANCHE SU VARIANTI E CAMBIO IMPRESA ESECUTRICE

FISCO

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova circolare (13/E del 13 giugno u.s.) per fornire chiarimenti sulle modalità di applicazione delle nuove aliquote di detrazione del superbonus 2023.

Come noto, la normativa prevede la proroga dal 31 marzo al 30 settembre 2023 del termine del superbonus per gli interventi realizzati sulle unità unifamiliari, a condizione che al 30 settembre 2022 sia stato effettuato almeno il 30% dell’intervento complessivo.

A tale riguardo, l’Agenzia ha evidenziato come la Legge di Bilancio 2023 preveda che tali modifiche non si applichino agli interventi:

- diversi da quelli effettuati dai condomìni per i quali la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) risulti presentata alla data del 25 novembre 2022;

- effettuati dai condomìni per i quali la Cila risulti presentata alla data del 31 dicembre 2022 e la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulti adottata entro il 18 novembre 2022;

- effettuati dai condomìni per i quali la Cila risulti presentata alla data del 25 novembre 2022 e la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulti adottata tra il 19 novembre 2022 e il 24 novembre 2022;

- comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici per i quali al 31 dicembre 2022 risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Pertanto, coloro che rientrano in tali condizioni (da verificare per i soli interventi trainanti), mantengono il diritto a fruire dell’aliquota del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70% per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nell’anno 2025.

Si precisa, inoltre, che la presentazione di un progetto in variante alla Cila (quali ad esempio cambiamenti dell’impresa e del committente dei lavori, ma anche la realizzazione di interventi non previsti nella Cila originaria) e l’eventuale nuova deliberazione assembleare di approvazione della suddetta variante non rilevano ai fini del rispetto dei termini previsti.

Costituiscono varianti alla Cila, che non rilevano “ai fini del rispetto dei termini previsti …. non solo le modifiche o integrazioni del progetto iniziale ma anche la variazione dell’impresa incaricata dei lavori o del committente degli stessi”. Così come non risultano rilevanti “la previsione della realizzazione di interventi trainanti e trainati rientranti nel superbonus, non previsti nella Cila presentata ad inizio dei lavori”.

In tutte queste situazioni “occorre fare riferimento alla data di presentazione della originaria Cila” o del diverso titolo abilitativo “in caso di interventi di demolizione e ricostruzione”, e in caso di interventi condominiali “alla data della prima delibera di esecuzione dei lavori”.

Nella circolare si chiarisce, infine, che la possibilità di ripartire la detrazione in 10 anni, anziché in 4, per le spese sostenute nel 2022, decorre a partire dal periodo di imposta 2023. 

CONSIGLIO DI STATO: POSSIBILE IL RIBASSO SUL COSTO DEL PERSONALE

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n. 5665/2023) ha stabilito che, anche in linea con le previsioni del nuovo Codice Appalti, deve essere ritenuto ammissibile il ribasso sul costo del personale.

Secondo i Giudici, “la clausola della lex specialis che imponga il divieto di ribasso sui costi di manodopera, sarebbe in flagrante contrasto con l’art. 97, comma 6 d.lgs. n. 50/2016 e, più in generale, con il principio di libera concorrenza nell’affidamento delle commesse pubbliche”.

Il divieto indiscriminato di ribasso sulla manodopera avrebbe gli effetti di standardizzare i costi verso l’alto e imporre il Ccnl individuato dalla stazione appaltante al fine di determinare l’importo stimato dell’appalto.

Ciò che la stazione appaltante deve verificare, con riferimento al costo della manodopera indicato, è l’eventuale scostamento dai dati tabellari medi con riferimento al “costo reale” (o costo ore lavorate effettive).

Anche nel “nuovo Codice” è stata fatta salva la possibilità per l’operatore economico di dimostrare che un ribasso che coinvolga il costo della manodopera sia derivante da una più efficiente organizzazione aziendale. 

NO ALL’ESCLUSIONE DELL’IMPRESA CON ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n. 5393/2023) ha affermato che non è soggetta ad esclusione dalla gara l’impresa in possesso di un accordo di ristrutturazione del debito omologato dal Tribunale.

Le cause di esclusione relative allo stato di crisi dell'impresa sono indicate in maniera tassativa dal Codice Appalti: fallimento, liquidazione coatta, concordato preventivo o sottoposizione a una di queste procedure concorsuali. Il nuovo Codice, peraltro, all’art. 10, certifica che le cause di esclusione sono tassative e considera nulle quelle eventualmente aggiunte dalla stazione appaltante.

L’accordo di ristrutturazione è un’ipotesi assolutamente diversa, non assimilabile a nessuna delle fattispecie indicate dalla normativa.

In particolare, la ristrutturazione del debito omologata non risulta assimilabile al concordato preventivo; conseguentemente, non è necessario che tale accordo sia accompagnato dalla relazione di un professionista che attesti la conformità dell'accordo al piano e la ragionevole capacità dell'impresa di adempiere al contratto.

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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