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PERIODICO INFORMATIVO - 29 SETTEMBRE 2023

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REGIONE LAZIO: APPROVATA LEGGE PER SBLOCCO CREDITI DA BONUS

FISCO

Il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge regionale, anticipata nel precedente numero di Aniem Lazio News, per favorire lo sblocco dei crediti derivanti dai bonus edilizi (“Disposizioni volte a favorire la circolazione dei crediti fiscali derivanti dagli interventi di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34”).

La legge, che coinvolge tutti i crediti fiscali derivanti da superbonus, efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, dispone l’attivazione di una piattaforma per l’acquisto dei crediti da parte di imprese e enti controllati dalla Regione.

In particolare, il provvedimento prevede che la Regione controlli, “anche attraverso l'istituzione di un'apposita piattaforma elettronica, alla quale possono registrarsi committenti, professionisti ed imprese, l'andamento degli interventi e dei crediti … consentendo la pubblicazione e la consultazione tra gli operatori delle domande e offerte di acquisto dei crediti medesimi”.

La stessa Regione “favorisce, per il tramite di propri enti e società … il trasferimento dei crediti fiscali .. , al fine di conseguire il loro massimo realizzo, fermo restando la facoltà di cessione di un credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti …,  promuove attraverso i suoi enti e società  l'acquisto annuale di crediti dagli istituti di credito, limitatamente alle rate dei suddetti crediti immediatamente utilizzabili in compensazione mediante modello F24 nel corso dello stesso anno solare in cui ha luogo l'acquisto e promuove l’acquisto dei crediti da parte dei suoi fornitori per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria, anche per mezzo di specifici operatori e mediatori finanziari iscritti nei relativi albi della Banca d’Italia”.

Sono attualmente stimati tra i 4 e i 6 miliardi di euro i crediti bloccati nella sola Regione Lazio. La legge si pone l’obiettivo di attivare un mercato parallelo tra imprese, che consenta una circolazione dei crediti fiscali evitando quanto più possibili gli effetti distorsivi di operatori che, approfittando dello stato di necessità di aziende e famiglie, attuino comportamenti speculativi. 

SUPERBONUS: BOCCIATI EMENDAMENTI SU PROROGA

FISCO

Nella fase di conversione del Decreto Legge n. 104/2023(Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici. c.d. “Decreto Asset”) sono stati bocciati gli emendamenti che prevedevano una proroga del superbonus per i lavori in corso.

Sono stati respinti sia l’emendamento dell’opposizione, che proponeva una proroga al 31 dicembre 2024, che quello della maggioranza, favorevole a una proroga al 30 giugno 2024, entrambi relativi ai lavori condominiali.

Coloro che hanno iniziato lavori di riqualificazione avvalendosi della detrazione al 110% o al 90% dovranno pertanto terminare i lavori entro l’anno se utilizzano la cessione del credito, o sostenere le spese nel 2023 in caso di detrazione diretta. In tutti gli altri casi il Superbonus sarà accessibile, ma con detrazione al 70% nel 2024 e del 65% nel 2025.

Si segnala, infine, che nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) 2023, approvato dal Consiglio dei Ministri del 27 Settembre u.s., si evidenzia che “i bonus edilizi comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso della legislatura” quantificabile in 80 miliardi che determinerebbero la mancata diminuzione di un punto percentuale del debito ogni anno. 

AGENZIA ENTRATE: DAL 2 AL 31 OTTOBRE LE ISTANZE PER IL SUPERBONUS 90%

FISCO

Con un provvedimento del 22 Settembre u.s., l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che dal 2 ottobre al 31 ottobre 2023 sarà possibile presentare telematicamente l'istanza per accedere al contributo a fondo perduto previsto per gli interventi di superbonus 90% avviati dal 1° gennaio 2023 e relativi alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 sugli edifici unifamiliari e le unità immobiliari autonome e indipendenti.

Ricordiamo che il decreto aiuti quater (Decreto-Legge 18 novembre 2022, n. 176) ha previsto per il 2023 il nuovo Superbonus 90% utilizzabile per interventi realizzati dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su edifici unifamiliari e unità immobiliari con accesso autonomo e indipendenza funzionale.

Allegato al provvedimento dell’Agenzia è riportato il modello relativo all’ "Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto sugli interventi edilizi 2023 detraibili al 90%” (art. 9, comma 3, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 gennaio 2023, n. 6).

Il modello contiene i dati anagrafici del soggetto interessato ed una dichiarazione attestante il rispetto delle condizioni previste dalla legge: reddito di riferimento per l’anno di imposta 2022 non superiore a euro 15.000, aver sostenuto dal 1° gennaio 2023 al 31 ottobre 2023 spese detraibili con percentuale del 90%, essere titolare alla data di inizio dei lavori, almeno in quota, di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare per la quale si richiede il contributo.

L’istanza è predisposta e trasmessa in modalità elettronica esclusivamente mediante procedura web resa disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

Il contributo è determinato in relazione alle spese sostenute dal richiedente entro il limite massimo di spesa agevolabile di 96.000 euro. 

BONUS EDILIZI: AMMESSO L’ANNULLAMENTO DELLA RICHIESTA DI COMPENSAZIONE DEI CREDITI IN 10 ANNI

FISCO

Con altro provvedimento del 22 Settembre u.s., l’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni per procedere all’annullamento della richiesta di compensazione in 10 anni dei crediti derivanti da superbonus, sisma bonus e bonus barriere architettoniche non ancora utilizzati.

La comunicazione, finora ritenuta irrevocabile, potrà essere annullata utilizzando la “Piattaforma cessione crediti” o avvalendosi di un intermediario; in attesa dell’effettiva attivazione del servizio on line è possibile inviare via pec il modello “Richiesta di annullamento della ripartizione in dieci rate annuali dei crediti residui”, allegato al provvedimento dell’Agenzia.

Con un precedente provvedimento del 18 aprile 2023, l’Agenzia delle Entrate aveva fornito le regole per l’utilizzo in 10 anni delle somme derivanti dalle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura comunicate entro il 31 marzo 2023. Con l’ultimo atto dell’Agenzia è possibile cambiare idea e chiedere l’annullamento delle comunicazioni precedentemente inviate. 

ANAC: INDICAZIONI SU AFFIDAMENTO DIRETTO E ROTAZIONE

CONTRATTI PUBBLICI

L’Anac (con Atto del 13 Settembre u.s.), nel pronunciarsi sulla verifica delle procedure di affidamento di appalti pubblici di lavori e di servizi di un ente locale, ha affermato l’obbligo di motivare sempre l’affidamento diretto e di rispettare il principio di rotazione.

Nel rilevare criticamente lo scarso utilizzo delle procedure aperte a favore delle procedure negoziate e degli affidamenti diretti, l’Autorità ha ribadito che “al fine di evitare un artificioso frazionamento dell’appalto, volto a eludere la disciplina comunitaria, le stazioni appaltanti devono prestare attenzione alla corretta definizione del proprio fabbisogno in relazione all’oggetto degli appalti, specialmente nei casi di ripartizione in lotti, contestuali o successivi, o di ripetizione dell’affidamento nel tempo”.

Dopo aver sollecitato una programmazione efficace e il divieto di frazionamenti artificiosi degli appalti, l’Anac ha sottolineato che le stazioni appaltanti sono tenute al rispetto del principio di rotazione; ciò comporta il divieto di reinvito nelle procedure negoziate e il divieto di riaffidamento nei confronti del contraente uscente negli affidamenti diretti.

Su quest’ultimo vincolo è ammessa una deroga “in considerazione della particolare struttura del mercato e della riscontrata effettiva assenza di alternative, tenuto altresì conto del grado di soddisfazione maturato a conclusione del precedente rapporto contrattuale (esecuzione a regola d’arte e qualità della prestazione, nel rispetto dei tempi e dei costi pattuiti) e della competitività del prezzo offerto rispetto alla media dei prezzi praticati nel settore di mercato di riferimento”.

Deroga ammessa anche dal Consiglio di Stato “ferma la necessità che la motivazione relativa dia esplicitamente conto della non ricorrenza nel singolo caso dell’ipotesi di un arbitrario ed elusivo frazionamento della commessa, assumendo a tal fine come riferimento un periodo pari a tre anni solari”.

PROJECT FINANCING A INIZIATIVA PRIVATA: BASTA IL PROGETTO DI FATTIBILITA’ TECNICA E ECONOMICA

CONTRATTI PUBBLICI

Una Delibera dell’Anac (n.1693/2023) chiarisce che nelle procedure di project financing ad iniziativa privata le stazioni appaltanti non possono richiedere ai concorrenti un livello progettuale successivo a quello di fattibilità tecnica ed economica.

L’Autorità ha evidenziato che l’istituto del project ha uno sviluppo differente determinato dal soggetto proponente: progetto dell’amministrazione o ad iniziativa privata.

In questo secondo caso si prevede che un soggetto privato sottoponga alla pubblica amministrazione una proposta di realizzazione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità, non presenti negli strumenti di programmazione approvati dall’amministrazione, sulla base di un progetto di fattibilità (e non di un progetto definitivo).

Il progetto di fattibilità approvato viene posto a base di una gara alla quale viene invitato anche il privato proponente. Se lo stesso operatore economico promotore non dovesse risultare aggiudicatario, entro quindici giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione, potrà esercitare il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario, dichiarando di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario. 

ISTAT: - 2,3% LA PRODUZIONE NEL SETTORE COSTRUZIONI NEI PRIMI 7 MESI DEL 2023

ECONOMIA

Gli ultimi dati Istat certificano un calo della produzione nel settore delle costruzioni del 2,3% nei primi 7 mesi del 2023.

L’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra, a luglio, un calo congiunturale, attestandosi ai livelli più bassi da dicembre 2021. Anche nel confronto con l’anno precedente i risultati del settore rimangono negativi evidenziando, a luglio, al netto degli effetti di calendario, la sesta flessione tendenziale consecutiva.

Nella media del trimestre maggio-luglio 2023 la produzione nelle costruzioni cala del 2,5% nel confronto con il trimestre precedente. 

RISARCIMENTO DEL DANNO PER MANCATA AGGIUDICAZIONE

GIURISPRUDENZA

Il Tar Sicilia (Sent. n.2777 del 21/09/2023) si è pronunciato a favore del risarcimento del danno per una gara erroneamente aggiudicata sulla base di un calcolo sbagliato della soglia di anomalia.

Considerata l’ultimazione dei lavori a seguito della gara aggiudicata, l’impresa interessata ha presentato una richiesta risarcitoria che è stata accolta sulla base dei seguenti principi sanciti dalla giurisprudenza:

  • è onere del concorrente danneggiato indicare l’utile che avrebbe conseguito e darne la relativa dimostrazione; ciò in linea con i consolidati principi elaborati in sede civile in materia di prova del danno risarcibile ai sensi dell’art. 2043 cod. civ.;
  • in particolare, il Consiglio di Stato ha precisato, in passato, che in materia di quantificazione del danno da mancata aggiudicazione, il danneggiato deve offrire la prova e la quantificazione del danno che assume di aver sofferto, spettando, quindi, all’operatore economico offrire la prova dell’utile che in concreto avrebbe conseguito, qualora fosse risultato aggiudicatario;
  • la valutazione equitativa del danno, ai sensi dell’art. 1226 c.c., è ammessa soltanto in presenza di situazione di impossibilità – o di estrema difficoltà – di una precisa prova sull’ammontare del danno stesso.

Anche il danno cosiddetto curriculare va provato: è stato precisato dal Consiglio di Stato che non può riconosciuto quando non venga offerto alcun (necessario) elemento dimostrativo, né alcuna specifica e circostanziata indicazione ai fini della relativa enucleazione.

Pertanto, nel caso specifico, il Tar Catania ha escluso la possibilità dell’accoglimento della domanda formulata con riferimento al “danno curriculare” in ragione della sua genericità e del difetto di prova, ma ha accolto l’istanza risarcitoria tenuto conto che:

  • risulta l’utile che la società avrebbe in concreto conseguito a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto;
  • l’esistenza di un danno può considerarsi provata, poiché non è contestata la circostanza che la ricorrente abbia formulato offerta e può ragionevolmente presumersi che tale offerta contemplasse un utile.

Il Tar ha quindi imposto al Comune di proporre all’impresa ricorrente l’importo che, in base all’offerta formulata, risulti in concreto imputabile all’utile che sarebbe stato conseguito dalla società. 

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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