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PERIODICO INFORMATIVO - 21 LUGLIO 2023

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INCONTRO DELL’ASSOCIAZIONE CON MANUELA RINALDI, ASSESSORE REGIONALE AI LAVORI PUBBLICI

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Lo scorso 17 luglio, una delegazione dell’Associazione, guidata da Riccardo Drisaldi (Vice Presidente di Confapi Lazio), Antonio D’Onofrio (Presidente Edilcassa Lazio), Antonella Mazzocchia (Presidente Confapi Frosinone) e Giampaolo Olivetti (Presidente di Impresa), ha incontrato l’Assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.

Al centro dell’incontro le modalità che la Regione Lazio intende utilizzare per l’affidamento degli appalti pubblici di lavori.

I rappresentanti dell’Associazione hanno espresso preoccupazioni per le scelte legislative adottate nel nuovo Codice Appalti che estende la procedura negoziata a inviti fino a 5 milioni di euro, relegando le procedure ordinarie aperte a metodo residuale. Ciò si pone peraltro in evidente contrasto con gli stessi principi di tutela della concorrenza e trasparenza che il Codice intenderebbe valorizzare e tutelare, considerando l’abolizione di una effettiva competizione per affidamenti che rappresentano circa il 90% del mercato.

L’Assessore Orlandi, condividendo tale analisi, ha anticipato l’intenzione di utilizzare le procedure ordinarie aperte, senza inviti, anche per l’affidamento dei lavori, parimenti a quanto già accade per i servizi e forniture attraverso il portale regionale di centrale acquisti.

Su sollecitazione dei rappresentanti dell’Associazione, l’Assessore ha inoltre fornito aggiornamenti sui progetti infrastrutturali di competenza della Regione. In particolare, per il collegamento viario Cisterna- Valmontone è stata avviata a marzo scorso la gara per la realizzazione di un primo tratto ed è prevedibile l’avvio dei lavori per la prossima primavera. Per l’autostrada Roma – Latina si attende la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica entro dicembre 2024 e la gara entro la metà dell’anno successivo.

Progetti e programmi sono concentrati anche sui collegamenti viari dalla provincia di Frosinone all’Abruzzo e sul potenziamento e riqualificazione della Sora-Cassino. Impegno e massima attenzione anche per gli interventi inerenti al dissesto idrogeologico che costituisce per molti Comuni della Regione una vera emergenza sulla quale intervenire rapidamente per la messa in sicurezza dei territori. 

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO: RISORSE DAL PNRR

CONTRATTI PUBBLICI

Sono state assegnate le risorse delle annualità 2024 e 2025 del PNRR destinate a 1.981 opere di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.

Con il DM 19 maggio 2023, pubblicato dal Ministero dell’Interno ma non ancora in vigore, sono state individuate le opere ammissibili per l’anno 2023.

Complessivamente si prevede una dotazione di 6 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio degli edifici. Risorse PNRR accorpate a quelle che erano già state stanziate con la Legge di Bilancio 2019. 

Il Ministero ha ricevuto richieste per oltre 4,2 miliardi di euro per un totale di 6846 progetti. Dopo l’istruttoria sono state ritenute ammissibili 6.777 opere e ammesse a contributo 1.981 opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio.

Il decreto prevede che, una volta ricevuti i fondi, i Comuni beneficiari aggiudichino i lavori:

a) entro 6 mesi (dalla data di pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta Ufficiale), per le opere con costo fino a 100.000 euro;

b) entro 10 mesi per le opere tra 100.001 euro e 750.000 euro;

c) entro 15 mesi per le opere tra 750.001 euro e 2.500.000 euro;

d) entro 20 mesi per le opere tra 2.500.001 euro e 5.000.000 di euro. 

Entro il 30 settembre 2025 i Comuni beneficiari dovranno aver realizzato almeno una percentuale pari al 30% delle opere; entro il 31 marzo 2026 dovranno trasmettere il certificato di collaudo, in linea con il termine di conclusione del PNRR. 

RIQUALIFICAZIONE PICCOLI COMUNI, AL VIA IL BANDO DA 132 MILIONI

CONTRATTI PUBBLICI

Il Governo ha pubblicato sul sito www.casaitalia.governo.it (richiamandolo anche nella Gazzetta Ufficiale del 15 luglio scorso) il testo del “Bando pubblico per il finanziamento dei progetti per il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni”, in attuazione della Legge n.158/2017 (c.d. Legge Realacci).

Il bando prevede circa 132 milioni di euro per il periodo 2017-2022 destinati agli oltre 5.500 Comuni, con popolazione fino a 5.000 abitanti, che presentino un progetto nel limite massimo finanziabile di 700.000 euro.

Sono disciplinati termini e modalità di presentazione delle domande ed i criteri di selezione dei progetti di investimento finalizzati alla:

  • tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale e del paesaggio;
  • mitigazione del rischio idrogeologico;
  • salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici;
  • messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici;
  • promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive;
  • alla ristrutturazione dei percorsi viari di particolare valore storico e culturale destinati ad accogliere flussi turistici che utilizzino modalità di trasporto a basso impatto ambientale. 

INPS: LE CONDIZIONI PER L’ACCESSO ALLA CIGO A CAUSA DELLE TEMPERATURE ELEVATE

LAVORO

Con una comunicazione diffusa nei giorni scorsi (messaggio n.2729 del 20 luglio u.s.) l’Inps ha ricordato le condizioni e le modalità per l’accesso alla cassa integrazione ordinaria (CIGO) a seguito delle temperature elevate che possono incidere sulle attività lavorative.

Nella nota si evidenzia, anzitutto, che “in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza delle temperature elevate, il ricorso al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo” è invocabile dal datore di lavoro laddove le suddette temperature risultino superiori a 35° centigradi. Va, tuttavia, ricordato che anche temperature inferiori a 35° centigradi possono determinare l’accoglimento della domanda di accesso al trattamento ordinario qualora entri in considerazione la valutazione anche della temperatura c.d. “percepita”, che è più elevata di quella reale”.

La valutazione della temperatura rilevata nei bollettini meteo deve tenere conto, pertanto, anche del grado di umidità: la combinazione dei due valori (temperatura e tasso di umidità) determinerà la temperatura percepita anche in considerazione della lavorazione in atto e delle modalità con le quali la stessa viene svolta.

La medesima considerazione vale anche con riferimento alle lavorazioni al chiuso, allorché le stesse non possano beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze non imputabili al datore di lavoro.

L’Inps ricorda, infine, che il trattamento di integrazione salariale è riconoscibile in tutti i casi in cui il datore di lavoro, su indicazione del responsabile della sicurezza dell’azienda, disponga la sospensione/riduzione delle attività in quanto sussistono rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, purché le cause che hanno determinato detta sospensione/riduzione non siano imputabili al medesimo datore di lavoro o ai lavoratori. 

IL PARLAMENTO APPROVA MOZIONE SULLE POLITICHE ABITATIVE: REALIZZARE UN NUOVO “PIANO CASA”

EDILIZIA ABITATIVA

Lo scorso 18 luglio la Camera ha approvato una mozione sull’emergenza abitativa che impegna il Governo ad: 

  • adottare iniziative finalizzate all’approvazione di un nuovo “piano casa” a livello nazionale, di medio-lungo termine, fondato anche sulla partnershippubblico-privata, sul coinvolgimento di enti previdenziali, di fondi e di investitori privati, per garantire a tutti non solo l’accesso ad un alloggio adeguato, sicuro e sostenibile, ma anche contesti urbani vivibili attraverso la realizzazione di programmi di rigenerazione urbana e di edilizia sociale e la valorizzazione del patrimonio di edilizia pubblica esistente; 
  • adottare iniziative volte a rivedere le agevolazioni fiscali sulla casa e i bonussul recupero edilizio e sull’efficienza energetica, selezionando i potenziali beneficiari, soprattutto potenziando gli interventi con una capacità di incidere profondamente sul patrimonio immobiliare esistente;
  • valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a prevedere contributi e incentivi diretti a contrastare fenomeni di crisi demografica e di declino infrastrutturale e dei servizi nei piccoli comuni;
  • adottare iniziative normative volte a prevedere l’introduzione in via stabile e strutturale del principio di neutralità dell’imposta di registro nella fase di produzione dei processi di rigenerazione urbana;
  • adottare iniziative normative volte a rendere strutturale la detrazione Irpef pari al 50 per cento dell’Iva pagata sull’acquisto di abitazioni in classe energetica elevata, al fine di agevolare l’accesso alla casa e di incentivare la realizzazione di edifici più performanti;
  • promuovere iniziative per favorire il rilascio degli immobili occupati abusivamente, al fine di potenziare il patrimonio immobiliare disponibile. 

AVVALIMENTO CONTRATTO ONEROSO: DEVE EMERGERE INTERESSE DELL’AUSILIARIA

GIURISPRUDENZA

Il contratto di avvalimento è un contratto tipicamente oneroso e, qualora in sede contrattuale non sia stato stabilito un corrispettivo in favore dell’ausiliaria, deve comunque emergere dal testo contrattuale un interesse direttamente o indirettamente patrimoniale che abbia indotto l’ausiliaria ad assumere senza corrispettivo gli obblighi derivanti dall’avvalimento stesso e le connesse responsabilità.

Lo ha ribadito il Consiglio di Stato (Sentenza n. 6826 del 12 luglio 2023) richiamando anche precedenti pronunciamenti della giurisprudenza in tal senso.

La nullità del contratto di avvalimento per mancanza del requisito dell’onerosità potrà comunque dichiararsi solo allorquando non sia ravvisabile una ragione pratica giustificativa del contratto o un interesse meritevole di tutela ad esso sotteso. In tale contesto, la prova dell’onerosità del contratto non richiede dunque che sia dimostrata l’esistenza di un corrispettivo predeterminato, ma che sussista il rapporto di sinallagmaticità tra le diverse prestazioni previste a carico delle parti.

I Giudici richiamano quanto previsto dall’art. 104 del nuovo Codice dei Contratti, comma 1: “Il contratto di avvalimento è normalmente oneroso, salvo che risponda anche a un interesse dell’impresa ausiliaria, e può essere concluso a prescindere dalla natura giuridica dei legami tra le parti”. Nella Relazione di accompagnamento al Codice, si precisa ulteriormente che il contratto di avvalimento rientra “nella categoria dei contratti di prestito con il quale un concorrente può acquisire la disponibilità di risorse tecniche e umane altrui per eseguire il contratto …. Il contratto è normalmente oneroso (non potendosi escludere la gratuità nel caso in cui corrisponda anche un interesse proprio dell’impresa ausiliaria)”.

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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